«Sulla delibera regionale, promossa dall’assessora al welfare della regione Puglia Barone, che proponeva un contributo economico alle donne per rinunciare all’interruzione volontaria di gravidanza, si è compiuto un grave scivolone che non ha lasciato indifferenti le nostre iscritte ed i nostri iscritti e tutti i nostri attivisti e militanti». Una nota di Giovanni Addario, coordinatore circolo PD-Andria sulla vicenda tutta regionale con l’approvazione, poi sospesa, di una delibera in cui si prevedeva un rimborso di 5mila euro per donne in gravidanza che decidessero di non abortire.

«L’aver ritirato la delibera per aprire un percorso più ragionato e partecipato rappresenta una ammissione di responsabilità da parte della giunta regionale saggia. Certo sarebbe stato meglio non incorrere in questo scivolone, ma a questo punto la volontà di rimediare ci sembra cosa buona. Auspichiamo che nel nuovo percorso partecipativo siano coinvolte oltre alle associazioni che operano nel campo, anche le nostre attiviste e i nostri rappresentanti istituzionali, perché non è più pensabile che si governi con i voti dei partiti, senza coinvolgere i partiti (che vanno oltre gli eletti) nei percorsi di governo. Il Pd che abbiamo in mente non può e non vuole ridursi a mero comitato elettorale, ma vuole incidere dal basso nelle scelte più importanti di governo ad ogni livello istituzionale».

«Pensiamo che sia giusto e necessario rinforzare e sostenere le politiche di sostegno alla genitorialità di questa regione, ma sul tema delle interruzioni volontarie di gravidanza è necessario muoversi con assoluta attenzione e nel rispetto della dignità prima di tutto delle donne. Anche prendendo spunto dalle esperienze di governo altrui riteniamo sia necessario aiutare le donne, ma più in generale le nuove famiglie, con politiche attive a partire dal rafforzamento e dalla riduzione dei costi per gli utenti degli asili nido pubblici, sostegno e incentivazioni per quelli aziendali, sostegno per il baby-sitting. Non è più tollerabile che molte donne siano costrette a dover scegliere tra il lavoro e la genitorialità. Su questi punti i nostri gruppi di lavoro tematici sono pronti ad offrire un contributo fattivo alla giunta regionale».