«Le sentenze lasciano davvero l’amaro in bocca. Innanzi tutto perché di fatto spogliano il Consiglio Comunale del suo ruolo precipuo in materia urbanistica. In secondo luogo, cosa ben più grave, perché sanciscono in maniera inequivocabile l’assoluta inerzia decennale della precedente amministrazione di centro-destra». Lo scrive in una nota il sindaco di Andria, Giovanna Bruno, in merito alla decisione del Consiglio di Stato sulla tangenziale ovest.

«Qui parliamo di un’opera finanziata nel lontano 2011, sulla cui localizzazione e utilità il consiglio comunale del tempo non è mai stato interpellato se non per uno striminzito ordine del giorno finito malissimo, nelle battute di coda dell’amministrazione Giorgino. Il tutto, dopo anni di querelle interne a quella maggioranza, mai venute allo scoperto, mai condivise con la politica tutta e con la città. Ancora più grave, e le sentenze lo dicono chiaramente, e che in quel decennio l’allora sindaco della Città in questa veste si atteggiava in un modo e nel suo ruolo di presidente di provincia in un modo opposto.

Ora ci troviamo di fronte ad un doppio danno: quell’opera, se realizzata, rovinerà il nostro territorio dal punto di vista ambientale, urbanistico, paesaggistico e produttivo. Quell’opera, con quel finanziamento già da tempo considerato esiguo e ancor di più oggi con gli aumenti dei prezzi delle opere pubbliche, se mai avviata e completata, sarà ancora più inutile a fronte delle reali emergenze di altri tratti di strada (come l’attuale tangenziale) che sì avrebbero imposto alla politica di centro-destra dell’ultimo decennio di fare scelte oculate e rispettose, piuttosto che cadere nella voluta, ballerina e dannosa inerzia richiamata in sentenza.

L’attuale consiglio comunale, sotto la mia amministrazione, quasi all’unanimità, ha provato in ogni modo a bloccare questo scempio. Ma evidentemente non è bastato. Incredibile a dirsi ma è così. Valuteremo collegialmente l’intera situazione alla luce di queste pronunce».