A Martano in provincia di Lecce, da oggi c’ è un uliveto i cui alberi hanno il nome di donne vittime di femminicidio. Ulivi per ricordare le vittime di femminicidio e di violenza domestica che diventeranno nucleo fondamentale di un giardino didattico per scuole e cittadini. L’iniziativa, patrocinata dal ministero dell’Agricoltura, è stata promossa dalle associazioni Astrea, Casa di Noemi e olivami in collaborazione con Unione Sportiva Lecce.

«In questo parco c’è anche l’ulivo che porta il nome di Graziella Mansi, scolpito su una targa lignea con il codice QR code attraverso cui poter leggere la sua brutale storia» – ha sottolineato il sindaco di Andria, Giovanna Bruno.

Sono stati le studentesse e gli studenti pugliesi a posizionare le targhe commemorative su alberi. Ogni targhetta ha un qr code che collega alla storia di ciascuna vittima. Un lungo elenco di nomi scandisce la memoria che si fa impegno quotidiano. Tra le vittime sono ricordate Noemi Durini, 16 anni, di Specchia, uccisa il 3 settembre 2017, dal ragazzo che diceva di amarla, Graziella Mansi, 8 anni, di Andria, uccisa e bruciata viva nel 2000 da cinque ragazzi del posto, Teresa Russo, 57 anni, di Trepuzzi, uccisa dal marito il 16 luglio 2018, Raffaella Presta, 40 anni, di San Donaci, uccisa dal marito il 25 novembre 2015, Sonia Marra, 25 anni, di Specchia scomparsa e mai ritrovata, Jennifer Sterlecchini, 26 anni, di Pescara, uccisa il 2 dicembre 2017. Teresa Di Tondo, 43 anni, di Trani, uccisa dal marito, Fabiana Luzzi, 16 anni, uccisa a Corigliano Calabro, il 25 maggio 2013 e bruciata viva, Desire’e Mariottini, 16 anni, violentata e uccisa a Roma, il 18 ottobre 2018.. Spazio anche alla memoria di Giada e Alessio di 13 e 7 anni uccisi dal padre il 25 marzo 2022 a Mesenzasa (Varese) e di Melissa Bassi, ragazza di 15 anni, di Mesagne, uccisa da un ordigno esplosivo posizionato vicino la scuola Morvillo Falcone di Brindisi, il piccolo Stefano di 3 anni, di Surbo (Lecce), ucciso dal padre nel luglio del 2010.

«Presenti tante altre istituzioni e soprattutto molti ragazzi, ci siamo stretti intorno al dolore dei diversi familiari provenienti da altre città.
Tutti accomunati dalla rabbia di aver perso drammaticamente una persona cara.
Per mano umana»- ha concluso il primo cittadino.