Incontro, martedì, in Prefettura a Barletta, del Consiglio territoriale per l’immigrazione alla presenza del Dirigente Area IV, dei referenti dei Comuni della BAT, della ASL, nonché dei responsabili delle Cooperative e associazioni impegnate su tutto il territorio provinciale in materia di immigrazione.

Finalità dell’incontro, al quale hanno partecipato i referenti del Servizio sociale del Comune di Andria, è stata quella di procedere alla concertazione e pianificazione della governance migratoria a livello locale, per il contrasto dello sfruttamento lavorativo e per il monitoraggio degli insediamenti informali legati alla presenza di lavoratori extracomunitari stagionali sul territorio provinciale.

Poche settimane fa, su richiesta della Prefettura, il Settore Servizi sociali, e con la collaborazione dell’unità mobile di strada attiva nel progetto SOSS (Squadra Operativa di Soccorso Sociale, attiva dal mese di gennaio) aveva effettuato una sommaria ricognizione sul territorio andriese degli insediamenti temporanei di lavoratori extracomunitari.

Andria conta infatti un cospicuo numero di extracomunitari presenti sul territorio, impegnati soprattutto nella raccolta di prodotti locali e che, in assenza di soluzioni abitative alternative, si accampano in insediamenti informali alla periferia della città in condizioni di assoluto degrado in quanto privi di servizi minimi essenziali.

Durante il tavolo tecnico, il Comune ha manifesto l’interesse ad usufruire di possibili finanziamenti derivanti da fondi PNRR (qualora il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali intenda riallocare le risorse ancora disponibili) per l’identificazione di soluzioni alloggiative dignitose per i lavoratori del settore agricolo, volte al miglioramento delle condizioni di vita dei migranti  in modo da tutelare il decoro della città e nel contempo far fronte alle esigenze igienico-sanitarie connesse al fenomeno.

“Soprattutto – sottolinea l’Assessore Dora Conversano – è opportuno e necessario assicurare i diritti sociali di ogni persona e la tutela delle esigenze fondamentali, come peraltro sancito dalla nostra Carta Costituzionale, quali inderogabili doveri di solidarietà, offrendo tutti i possibili sostegni che le politiche europee e nazionali dispiegano a tal fine”.