Un ulivo porterà il nome di Desirèe Mariottini, la 16enne violentata e uccisa dal branco a Roma il 18 ottobre 2018. Un altro sarà chiamato Teresa Di Tondo, come la 43enne assassinata a Trani dal marito lo scorso gennaio. Un altro ancora sarà battezzato Graziella Mansi, la piccola di 8 uccisa e bruciata viva nel 2000 da cinque ragazzi di Andria. Sono alcuni dei nomi delle donne assassinate nel corso degli anni e che a Martano (Lecce) rivivranno nella memoria in un uliveto che sarà inaugurato venerdì prossimo.

Promosso dalle associazioni Astrea, Casa di Noemi e Olivami, in collaborazione con Unione Sportiva Lecce, l’uliveto è il simbolo della memoria viva che non dimentica le vittime e dimostra vicinanza al dolore e alla ricerca di giustizia delle famiglie. Saranno le studentesse e gli studenti degli istituti scolastici pugliesi a posizionare le targhe commemorative su alberi di ulivo in memoria delle donne uccise. Ogni targhetta avrà un qr-code collegato direttamente alla storia di ciascuna vittima di violenza perché la conoscenza dei fatti possa accrescere la consapevolezza tra i giovani che l’amore non è mai violento.

“Dedicare a ogni vittima innocente un ulivo vuol dire non solo ricordare ognuno di loro ma dare loro nuova vita”, afferma la presidente dell’associazione Astrea, Valentina Presicce. Alla cerimonia di inaugurazione parteciperanno familiari delle vittime che “con coraggio hanno trasformato il loro dolore in forza per aiutare le nuove generazioni a comprendere che l’amore non è mai sopraffazione”, aggiunge. “Solo educando le nuove generazioni – coclude – si può arrivare finalmente ad una svolta definitiva e necessaria”.