Massima concentrazione sul rettangolo da gioco per la Fidelis partita questa mattina presto alla volta di Messina per affrontare forse la gara crocevia della stagione. Lo staff tecnico di Trocini ha lavorato alacremente in settimana per preparare una sfida che vale la possibilità di rimanere quantomeno in scia per l’approdo in zona playout e soprattutto per diminuire il gap di oltre otto punti che significherebbe comunque retrocessione diretta. Il pari di domenica scorsa contro il Pescara ha lasciato in eredità una prestazione decisamente più coriacea rispetto alle ultime uscite. Il problema resta la zona gol con il peggior attacco del girone ed una statistica che certifica nelle ultime dodici gare (tutti i match che sono trascorsi dall’ultima vittoria in campionato contro il Giugliano) il magro bottino di tre gol segnati che sono valsi solo cinque pareggi. Il problema è anche invertire quella alternanza di risultati che vede nelle ultime otto gare il segno X tra le mura amiche e la sconfitta in trasferta.

Per farlo già contro il Pescara si è passati ad un 4-3-3 più offensivo con Pastorini a guidare l’attacco ed ai suoi fianchi Micovschi e Bolsius. Soluzione che potrebbe esser riproposta anche a Messina dove sicuramente mancherà sulla fascia Ciotti fermato dal giudice sportivo. Finizio dovrebbe prendere il suo posto mentre scalpitano per una maglia da titolare (accanto ai confermati Arrigoni e Candellori), uno tra Salandria, Castellano e Paolucci. In difesa torna Dalmazzi che dovrebbe far coppia con De Franco. A Messina la Fidelis incontrerà un recente passato come quello del DS Pasquale Logiudice e non vi saranno tifosi andriesi a seguito dello stop imposto alla trasferta per alcuni possibili incroci pericolosi sulla strada e per i fatti violenti accaduti prima e dopo il match contro il Pescara. Quattro i match disputati sin qui in riva allo stretto nella storia a partire dal 2000 tutti in Lega Pro. Ultimo successo lo scorso anno, una gara che coincide con l’ultima vittoria esterna in campionato della Fidelis.