Riceviamo e pubblichiamo la richiesta dell’associazione andriese 3Place in merito al non utilizzo dei fuochi pirotecnici, botti e palloncini per Capodanno:

«La scrivente associazione 3PLACE ETS con sede ad Andria, in Largo Martiri di Via Fani, 4, che tra i vari scopi contempla quelli di tutela e di salvaguardia dell’ambiente, del territorio e della salute pubblica, come ogni anno di questo periodo, è impegnata nella sensibilizzazione della cittadinanza al non utilizzo di fuochi pirotecnici, botti, lanterne e palloncini.
Nella perfetta consapevolezza del fatto che si tratti di un’usanza e tradizione, che si è sempre fatto così, vale la pena di ricordare le conseguenze della crisi CLIMATICA che stiamo vivendo sulla nostra pelle: le forti ondate di calore, lo scioglimento dei ghiacciai, l’aumento del livello dei mari, le alluvioni e le inondazioni. Come è noto, tali cambiamenti climatici sono dovuti per gran parte alle attività umane.
Considerato che i fuochi d’artificio inquinano l’aria (e l’ambiente) in quanto i metalli usati per i coloranti rimangono dispersi nell’ambiente per giorni dopo l’evento e che per realizzare i fuochi d’artificio vengono utilizzati anche metalli pesanti ed altamente tossici quali piombo, cromo, antimonio:
– il particolato con diametro di 10 e 2.5 micron, generato durante la combustione, rimane
sospeso in aria (in particolare, i PM2.5 possono dare gravi problemi respiratori e
cardiovascolari. Clorati e perclorati vengono utilizzati per aumentare l’effetto scenico di
alcuni colori rendendoli più brillanti, ma quantità elevate di perclorati possono
contaminare le falde acquifere nelle immediate vicinanze del luogo dove vengono
utilizzati i fuochi d’artificio);

– inquinanti gassosi quali biossido di azoto (NO2) e biossido di zolfo (SO2), monossido di
carbonio (CO) e biossido di carbonio/anidride carbonica (CO2) vengono prodotti e
liberati in grandi quantità durante la combustione dei fuochi d’artificio (possono portare
a problemi respiratori ed asma);

– i fuochi e i rumori forti sono fonte di pericolo e di stress per molti animali: mentre per
gli animali domestici è possibile tenerli in casa e chiudere le finestre per cercare di
attutire il rumore, ciò non è possibile per gli animali che vivono nelle fattorie o per gli
animali selvatici. L’impatto dei suoni forti ed improvvisi sugli animali selvatici è
difficile da valutare e dipende dalla specie. Tuttavia, è indubbio che i forti rumori
arrechino disturbo sia ai selvatici sia agli animali da fattoria. Inoltre, i selvatici che
vivono in cattività subiscono un forte stress poiché non sono in grado di attuare i loro
normali comportamenti di fuga. Molti cani mostrano chiari segnali di paura e stress e
possono anche ferirsi, lanciandosi per strada e provocando che incidenti possono anche
risultare fatali per l’animale e per l’uomo;

L’associazione chiede l’emissione di un’Ordinanza che ponga il DIVIETO di:
1. vendita di qualsiasi tipo di fuochi d’artificio, che possano arrecare danno all’ambiente, alla salute umana e degli animali;

2. vendita di lanterne cinesi e non, le quali ricadendo sulla Terra possono essere scambiate per cibo dalla fauna di terra e/o marina, possono costituire cagione di incendi oppure diventano rifiuto in ambiente, nella migliore delle ipotesi;

3. vendita di qualsiasi tipo di palloncino biodegradabile e non, i quali ricadendo sulla Terra
provocano le stesse problematiche sopra esposte per le lanterne e controlli da parte delle Forze dell’Ordine.

Si chiede che tale DIVIETO sia in vigore dal giorno 29/12/2022 alle ore 08.00 al giorno
02/01/2022 alle ore 08.00, alla stregua degli auspicati controlli.

In sostituzione dei classici modi di festeggiare il nuovo anno, con rammarico profondo per le attività economiche del territorio che perderanno occasioni di guadagno, si propongono azioni più rispettose di ambiente e salute quali a titolo esemplificativo e non esaustivo (con la consueta disponibilità e apertura al dialogo) la piantumazione di ALBERI in aree che potrebbero abbisognarne, coordinando tale attività con l’ufficio Ambiente. A tal proposito, come Associazione, si offre il supporto necessario alla messa a dimora delle specie arboree mediante i propri volontari».