Si terrà domani, mercoledì 21 dicembre, l’udienza d’appello a Bari dopo la condanna a 12 anni ed un mese di reclusione per l’andriese Celestino Troia, unico imputato nel processo sulla morte di Gianni Di Vito avvenuta il 12 settembre del 2019, ad Andria, dopo una lite stradale per una mancata precedenza. Il processo di primo grado, celebrato davanti al Tribunale di Trani, si è concluso poco più di un anno fa ad ottobre del 2021, mentre per domani è previsto il secondo grado di giudizio dopo l’appello proposto dalla difesa dell’uomo.

Nella sentenza di primo grado non sono state riconosciute le aggravanti richieste dall’accusa e quindi, dopo il rito abbreviato, Troia è stato condannato per omicidio volontario non riconoscendo i futili motivi. La difesa aveva chiesto, invece alla Corte, il riconoscimento dell’omicidio colposo con attenuante della legittima difesa.

Era stata accolta comunque dai giudici tranesi la tesi del pubblico ministero Lucio Vaira e degli avvocati di parte Stella e Merafina, sulla volontarietà dei comportamenti in quella terribile serata di due anni fa. Gli inquirenti, lo ricordiamo, avevano ricostruito tutti i momenti in cui Celestino Troia e Gianni Di Vito si affrontarono prima verbalmente a bordo delle rispettive auto nei pressi della rotonda di via Corato e successivamente con uno scontro fisico e l’utilizzo del coltello, un’arma bianca mai rinvenuta ma in possesso di Troia e che ferì mortalmente l’allora 28enne al cuore. Inutile fu anche la corsa in ospedale poiché Gianni Di Vito morì dopo poche ore dopo al “Bonomo”.