Installazione e potenziamento dei sistemi di videosorveglianza nelle aree comunali interessate da maggiori situazioni di degrado ed illegalità, nell’ottica della prevenzione e del contrasto della criminalità diffusa e predatoria. Questo l’obiettivo dei protocolli sottoscritti stamani nel Palazzo del Governo di Barletta tra il Prefetto di Barletta Andria Trani Rossana Riflesso ed i Sindaci dei Comuni di Barletta (Cosimo Cannito), Andria (presente l’Assessore Pasquale Colasuonno), Trani (Amedeo Bottaro), Bisceglie (Angelantonio Angarano) e Canosa di Puglia (Vito Malcangio), in attuazione dei Patti per la Sicurezza urbana, sottoscritti negli scorsi anni.

L’iniziativa rientra infatti tra le strategie congiunte tra l’Ufficio Territoriale del Governo e le Amministrazioni Comunali per migliorare la percezione di sicurezza dei cittadini e contrastare ogni forma di illegalità, favorendo l’impiego delle Forze di Polizia per far fronte ad esigenze straordinarie del territorio.

Con l’adesione al Protocollo, i cinque Comuni si candidano dunque a beneficiare delle risorse previste dal Programma Operativo Complementare “Legalità” 2014-2020, per la realizzazione di sistemi di videosorveglianza sulla base delle linee guida adottate dal Ministero dell’Interno con accordo sancito in sede di Conferenza Stato-città ed autonomie locali.

“I protocolli sottoscritti scaturiscono dai Patti per la Sicurezza Urbana, firmati negli anni scorsi, ed in coerenza con gli indirizzi del Ministero dell’Interno per la promozione di una sicurezza urbana ed integrata puntano all’obiettivo prioritario della prevenzione e del contrasto dei fenomeni di criminalità sul territorio anche attraverso il potenziamento dei sistemi di videosorveglianza – ha dichiarato il Prefetto di Barletta Andria Trani Rossana Riflesso -. Candidandosi al POC Legalità e beneficiando eventualmente dei fondi messi a disposizione dal Ministero, i Comuni potranno così prevenire e rimuovere situazioni di illegalità nelle direttrici viarie di accesso ed uscita dalle città ed in quelle aree del centro abitato potenzialmente interessate da criminalità, degrado ed insicurezza”.

I progetti presentati dai Comuni saranno oggetto di valutazione da parte del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica per le modalità di impiego ed ogni aspetto tecnico operativo, in coerenza con le direttive ministeriali emanate in materia, e successivamente trasmessi al Ministero dell’Interno ai fini dell’eventuale ammissione a finanziamento.