Alle 8 di ieri mattina è suonata anche per gli studenti del Liceo Carlo Troya di Andria la prima campanella dell’anno: si ritorna tra i banchi, tra la gioia di rivedersi, l’ansia di trovare posto nel banco giusto, quello più lontano dalla cattedra, i timori dell’anno scolastico che comincia.

«Per alcuni, oggi è il primo giorno del lungo percorso liceale, per altri l’ultimo, prima di affrontare la prova della maturità. Possibile che cinque anni passino così in fretta? Possibile che cinque anni siano passati così in fretta? “Sì” è la risposta dei grandi, dei genitori, degli insegnanti, di tutti gli educatori, ma “No” probabilmente quella dei ragazzi». Parola della dirigente dell’istituto Carlo Troya di Andria Dora Guarino.

«Ognuno di quegli anni per i ragazzi vale un millennio. Per loro il futuro risiede nei pochi giorni a venire. “Come si fa a rappresentare il tempo, se io da sol* non riesco a rappresentare me stesso nella mia immaginazione?”, si potrebbe chiedere ciascuno dei nostri studenti. Eppure, è proprio in una domanda del genere che si cela la sfida di tutti noi: dei ragazzi che più di tutti devono incontrare se stessi e degli insegnanti, che devono ricordare il proprio stupore di studenti e di studiosi, per scoprire e far leva sui nuovi stupori dei loro alunni».

Presente anche il Sindaco della Città, Giovanna Bruno: «Il liceo è il luogo privilegiato di un momento cruciale della vita dei giovani. Un momento in cui ci si forma, si apprende, ma soprattutto si comincia a delineare dentro di sé la consapevolezza di chi si è davvero, di che cosa si desidera per il proprio futuro. Decisive in questo percorso sono le figure degli educatori: dei docenti, dei dirigenti, dei collaboratori e decisiva è la sinergia di questi con le famiglie. È necessario, perciò – hanno ricordato la Dirigente e la Sindaca- non perdere mai di vista la scuola e la famiglia, bussole della crescita dei ragazzi».