Telecomandati. Così li definiscono, le opposizioni e parte della maggioranza, quei consiglieri che hanno abbandonato l’aula consiliare di Andria nel momento in cui bisognava votare l’istituzione di due commissioni: una volta a verificare come procedono i lavori di interramento della ferrovia, l’altra a seguire l’iter della costruzione del nuovo ospedale. Due strutture strategiche, questa volta per davvero, che la città di Andria si prepara ad accogliere e di cui i consiglieri comunali, di maggioranza e di opposizione, non sanno nulla. Ecco perchè l’idea nata dal capogruppo del movimento 5 stelle Michele Coratella, ha trovato l’adesione non solo di tutti i capigruppo delle opposizioni ma anche di quelli di maggioranza.

Un’idea che la sindaca Giovanna Bruno, al momento della discussione in consiglio, ha detto di non comprendere. E tanto è bastato ad alcuni consiglieri comunali di maggioranza per cominciare ad abbandonare l’aula mentre per i più duri di comprendonio pare sia stato necessario un esplicito messaggio telefonico. Sono rimasti in aula i consiglieri Di Lorenzo, Malcangi, Sanguedolce e Fortunato, ovvero metà del gruppo consiliare del PD: “una figura meschina” registrava il capogruppo del PD perché “quando uno firma poi dovrebbe essere consequenziale”. “Avevamo dato l’esempio – ricorda Di Lorenzo – mantenendo il numero legale anche se votammo contro la TARI sociale, ma non è bastato”. Particolarmente deluso il capogruppo del movimento 5 stelle Coratella che, avendo trovato l’adesione di tutti i capogruppo, non si aspettava, dice, di “veder sfilare a capo chino numerosi consiglieri di maggioranza”. “Si parlava di partecipazione nel libro rosso del programma amministrativo – ricordano i consiglieri Del Giudice, Fisfola e Marmo – invece gran parte della maggioranza, su ordine del sindaco, si squaglia e alla spicciolata abbandona la sala consiliare”. Di “fuga dalle responsabilità” parla anche il consigliere comunale della lega Grumo mentre per la forzista Fracchiolla “quando il decadimento etico della politica arriva a non essere nemmeno più percepito come dannoso, si raggiunge un livello di allarme che deve far preoccupare”

Mantengono il silenzio tutte le forze di maggioranza, almeno nelle dichiarazioni pubbliche mentre nei gruppi whatsapp non mancano le richieste di incontri chiarificatori su presunte sovrapposizioni di competenze tra assessorati.