Tornerà a riunirsi il 10 e il 12 maggio prossimo (in prima e seconda seduta) il Consiglio comunale ad Andria. Sulla convocazione del Presidente Vurchio, però, pesa una presunta «inosservanza degli obblighi di convocazione». Quella segnalata «nuovamente» dal consigliere di opposizione Andrea Barchetta, che questa volta ha scritto al Prefetto Valiante.

Il capogruppo di Fratelli d’Italia spiega: «La suddetta convocazione risulterebbe illegittima, per evidente contrasto con le determinazioni assunte nella conferenza dei capigruppo del 28 aprile. Nella circostanza non è stata concordata – ed evidentemente non deliberata – la doppia convocazione del Consiglio. A ciò si aggiunga che l’o.d.g. ivi predisposto risulta addirittura difforme da quello adottato dal Presidente e risultante dalla convocazione inviata in data 6 maggio. Il diritto alla “preventiva informazione” è definito dapprima dal legislatore ai sensi dell’art. 39, comma 4, del decreto legislativo n. 267/2000 ed è corroborato da una copiosa produzione normativa: gli art. 19 e 23 dello statuto comunale, gli articoli 15 e 20 del Regolamento di funzionamento del Consiglio Comunale.

Il Presidente del Consiglio Vurchio, dunque, ha il dovere di informare i gruppi consiliari con dovuto anticipo e convocare e regolare i lavori dell’assise sulla scorta degli ordini del giorno stabiliti nella Conferenza dei Capigruppo. Non motuproprio. I regolamenti ci sono. E vanno rispettati: per garantire un regolare, democratico e imparziale processo di amministrazione.

Denuncio, alla pari degli altri colleghi di centrodestra, le continue violazioni di Statuto, Regolamento di Funzionamento del Consiglio Comunale e del Testo Unico degli Enti Locali da parte dell’Amministrazione Bruno. Violazioni che stanno diventando una costante sin dall’insediamento della stessa. Ragione per la quale lo scorso agosto ho lasciato la vicepresidenza della 1^ Commissione. Auspico che S.E. il Prefetto, in forza dei suoi poteri, voglia adottare ogni provvedimento che ritenga opportuno affinchè si ristabilisca la dovuta regolarità, in rispetto altresì al mandato che i cittadini ci hanno conferito».