Mons. Luigi Renna ha fatto ieri il suo ingresso ufficiale nell’Arcidiocesi di Catania con la cerimonia di insediamento all’interno della Cattedrale alla presenza di un importante gruppo di sacerdoti e diaconi oltre che di Vescovi, una trentina quelli presenti nel complesso. Tanti anche i fedeli e le autorità tra cui il Presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci. Il neo Arcivescovo, in un clima solenne, ha raccolto il Pastorale da Mons Salvatore Gristina visibilmente commosso. “Vi chiedo di avere nei miei confronti quei sentimenti gentili e ospitali di chi apre le sue porte a chi viene nel nome del Signore Gesù per servire come Egli ha insegnato a fare”, ha chiesto in apertura della sua omelia Mons. Renna al suo nuovo popolo. E poi un tuffo nelle origini con un riferimento a Minervino ed Andria.

“Vengo a voi come pellegrino e straniero e allo stesso tempo come cittadino. Non vi sembrino contraddittorie queste espressioni. Vengo come pellegrino dalla Puglia, la terra dove sono nato, divenuto cristiano, presbitero e vescovo; laddove molti hanno lasciato la loro impronta di affetto e di cura nella mia esistenza. Vengo da Minervino Murge, il mio paese natale, adagiato sulle colline pietrose della Murgia, dove i miei genitori e la mia famiglia mi hanno donato la vita, l’amore che rende sicuri nell’affrontare il futuro, e amici d’infanzia, laici e presbiteri- persino un siciliano indimenticabile direttore didattico- mi hanno dato tutto ciò che segna in maniera indelebile l’ esistenza di un uomo. Vengo da Andria, città della mia prima formazione al presbiterato e del mio ministero per circa vent’anni: quella andriese è una Chiesa di grande tradizione di fede, che ha già dato un pastore a Catania, mons. Felice Regano, e che mi ha insegnato a crescere nell’attenzione ai segni dei tempi e nella cura di tutti gli ambiti della vita pastorale”.

Mons. Renna, Vescovo dal 2015, ha affrontato i primi anni in un contesto complesso come quello della Diocesi di Cerignola – Ascoli Satriano prima della nomina, l’8 gennaio scorso, ad Arcivescovo di Catania. Come ha ricordato lui stesso non è la prima volta che la Chiesa di Andria esprime un Pastore per la diocesi etnea. Un rapporto che in qualche modo ha voluto più volte rimarcare Mons. Renna assieme ad un passaggio importante dedicato alle mafie citando il Giudice Falcone, ma anche Don Pino Puglisi ed un brano di Leonardo Sciascia.

“Qui, su questa nostra isola, sono state pronunciate parole di perdono da tanti che hanno perso una persona cara per mano violenta: voglio ricordare solo che quando un mio coetaneo, di solo un anno più grande di me, fu ucciso dalla mafia mentre svolgeva il suo compito di agente di scorta del giudice Falcone, sua moglie, ai funerali, disse parole sofferte, ma di perdono. Io credo che ogni volta che parole di misericordia raggiungono il cuore di chi ha sbagliato, o sorrisi carichi di mitezza come quello di don Pino Puglisi di fronte al suo carnefice, si rinnova il miracolo della testimonianza dei martiri, e il seme di una nuova umanità viene gettato nei solchi della nostra bella terra”.

Prima dell’arrivo in Cattedrale c’è stato l’incontro con la Chiesa di Catania e con i detenuti del carcere di Bicocca. Un chiaro messaggio di quale sarà l’obiettivo del suo Ministero: accanto agli ultimi e con una particolare attenzione ai diritti dell’uomo vero valore inviolabile in un’ottica di solidarietà e di sussidiarietà.