Camaleontica: è la Fidelis Andria che il duo formato da Nicola Di Leo e Vito Di Bari in panchina sta provando a plasmare dal momento dell’arrivo in biancoazzurro al posto di Ciro Ginestra. Il 3-5-2 che aveva caratterizzato l’intera era Panarelli e buona parte della gestione tecnica di Ginestra, con escursioni nel 3-4-1-2 e rarissimi intermezzi a gara in corso con la difesa a 4, sembra alle spalle. Lo dimostra l’evoluzione tattica vista nel derby dello Zaccheria: se contro il Catania, alla loro “prima” in panchina, Di Leo e Di Bari avevano proseguito con la difesa a 3 e i due laterali, a Foggia sono passati al 4-2-3-1, modulo che garantisce alla Fidelis una copertura del campo sulla carta più equilibrata.

Una scelta dettata dal ritorno a disposizione di Benvenga, unico vero terzino destro in organico (una volta uscito per infortunio il capitano, in corsia si è adattato Riggio) e dalla volontà di lasciare meno soli i due attaccanti. La diga formata da Risolo e Bonavolontà ha assicurato centimetri davanti alla difesa, il movimento costante del trio Casoli-Gaeta-Bubas ha reso meno piatta la manovra, il sacrificio e i muscoli di Sorrentino hanno assicurato sostanza alla fase offensiva. I sacrificati sono stati i due giocatori più tecnici presenti tra centrocampo e attacco, ovvero Urso e Di Piazza, che potrebbero però risultare anche pedine preziose a gara in corso alla pari di Tulli e Ciotti.

Il centro di Bonavolontà è arrivato sugli sviluppi di un corner, mentre contro il Catania a colpire era stato Risolo sugli sviluppi di un’azione che aveva visto la Fidelis portare in area ben cinque giocatori, rarità nella prima parte di stagione. Curiosità: Risolo e Bonavolontà hanno trovato entrambi il loro primo gol con la Fidelis portando a 12 l’elenco di marcatori stagionali. Tanti quanti il Foggia, per una cooperativa meno corposa nel girone C solo di quelle rappresentate da Picerno, Potenza, Bari, Virtus Francavilla, Messina e Avellino. Eppure quella biancoazzurra è la seconda squadra che ha segnato meno nel raggruppamento con 19 reti: peggio ha fatto solo la Paganese. Un altro sintomo di un gruppo che può funzionare e rendere solo se tale: per le controprove occorrerà attendere le due sfide interne in programma nell’arco di 72 ore contro Catanzaro e Picerno. Per riempire il Degli Ulivi la società ha chiamato a raccolta i tifosi con prezzi speciali e appelli social dei giocatori. Perché questa Fidelis può pensare alla salvezza solo ragionando di squadra.