Il 2022 come l’anno del rilancio. E’ l’obiettivo della Fidelis Andria per ripartire dopo una prima parte di stagione che ha portato in cassa 16 punti e il terzultimo posto, a +1 sul Potenza e +2 sulla Vibonese. La crescita biancoazzurra passa anche per il calciomercato, che assume nel caso della Fidelis le sembianze di una rivoluzione alle porte.
E’ facile ipotizzare infatti almeno una dozzina di operazioni tra entrate e uscite: tanti sono i nomi in bilico, una pattuglia composta da chi ha trovato poco spazio e chi invece ha inciso meno rispetto alle attese generate dal suo curriculum e dagli investimenti operati dalla società.

Alla prima lista appartengono nomi come quelli di Bolognese, Carullo, Dipinto e Pelliccia: reduci dalla scalata tra i pro, non hanno sin qui confermato in C il rendimento e le qualità fatte intravedere in D. Alla seconda tipologia di giocatori vanno invece annoverati i profili di Zampano, troppo discontinuo nel rendimento e frenato dagli infortuni, e di uno tra Alberti e Tulli, quest’ultimo mai a segno (condizionato anche dalla sfortuna) con l’Andria ma legato al club da un triennale. Discorso a parte merita Matteo Di Piazza. Messo in discussione dalla piazza per alcune occasioni da gol mancate, l’attaccante 33enne ha reagito e il gol di Castellammare di Stabia – terzo in campionato – suona come un manifesto di intenti per la seconda parte di stagione. In uscita ci sono anche Bordin, praticamente mai a disposizione di Panarelli prima e di Ginestra poi, e Sabatino, ai margini della rosa da un mese.

Il ds Logiudice dovrà poi concentrarsi sulle entrate. Non sarà un mercato di rifinitura, quello della Fidelis, ma una campagna di rafforzamento, alla ricerca di profili simili a quelli di Alcibiade e Legittimo, arrivati a stagione in corso per garantire esperienza. Sul taccuino del direttore sportivo ci sono due difensori, di cui uno under, un centrocampista che sappia dettare i tempi della manovra, uno o due esterni di fascia (legati alle partenze nel ruolo) e un attaccante, probabilmente under. Nella rosa della Fidelis mancano infatti i classe 2001, lacuna da colmare per chi sceglie la formazione anche in base all’indice dei minutaggi. Tanto lavoro da fare, con una salvezza oggi distante 5 punti nel mirino.