Quando il 15 giugno 1991 un gruppo di nove sportivi appassionati di ciclismo, realizzando un progetto coltivato con caparbietà e lungimiranza, colmarono un inspiegabile vuoto nella società cittadina fondando la Comunale Avis di Andria, nemmeno le più favorevoli previsioni potevano far supporre che in pochi anni il sodalizio si sarebbe affermato come uno tra i più importanti della Regione Puglia sia per numero di associati (3.582 ad oggi) sia come numero di donazioni di sangue e di suoi componenti (oltre 3.800 nel corso del 2019) donazioni che hanno consentito il raggiungimento ed il mantenimento dell’autosufficienza ematica per tutte le attività del nosocomio cittadino e di molti altri nel circondario. Il tutto grazie al lavoro, all’impegno, e all’abnegazione degli associati che, intervenendo nelle scuole, nei luoghi di lavoro e di aggregazione dei cittadini, li hanno coinvolti e fidelizzati nell’opera massima di solidarietà che rappresenta la donazione del sangue, volontaria,
anonima e gratuita.

«Oggi che celebriamo il Trentennale della Comunale, guardandoci indietro, siamo orgogliosi della nostra storia, del lavoro sin qui svolto e dei risultati ottenuti. Continuiamo nella nostra opera di sensibilizzazione verso il nobile gesto della donazione del sangue, consapevoli delle difficoltà sopraggiunte nell’ultimo periodo a causa della pandemia che ha colpito il nostro Paese e che hanno portato negli ultimi due anni ad una sensibile riduzione delle donazioni
effettuate. Il tutto dovuto all’impossibilità per i volontari dell’AVIS di intervenire nelle scuole per parlare agli studenti e alle loro famiglie e al divieto e alla pericolosità di promuovere l’aggregazione delle persone a cui rappresentare la necessità della donazione del sangue che, per chi ne ha bisogno, rappresenta un farmaco salvavita che nessuna industria farmaceutica è ancora in grado di produrre. Questa contrazione di donazioni, che non ha mai impedito l’esecuzione di tutte le attività sanitarie del nostro Ospedale, ci spinge ad uno sforzo ancora più grande, simile a quello profuso trent’anni fa dai soci fondatori, per riconquistare quanti a causa di un naturale ma infondato timore indotto dal Covid-19 hanno limitato la loro partecipazione alle attività di donazione e per riprendere le attività verso nuove generazioni di donatori, grazie anche alla presenza nella nostra Comunale di un Gruppo Giovani attivo e di due giovani volontarie del Servizio Civile Universale. Siamo certi di recuperare il terreno perduto perché il nostro messaggio è rivolto a tutti, affinché partecipino e ci sostengano nella nostra opera di diffusione del messaggio solidaristico, divenendone portatori in famiglia e in qualsiasi luogo frequentato».