Siglato un protocollo d’intesa per la stabilità, sostenibilità e valorizzazione della filiera lattiero-casearia pugliese, approvato in Giunta regionale lo scorso 30 settembre.

L’accordo è stato siglato dall’Assessorato all’agricoltura della Regione Puglia e dalle associazioni di categoria di allevatori e produttori pugliesi, Coldiretti, Confagricoltura, C.I.A., Copagri, Uci, Associazione Regionale Allevatori ARA-Puglia, Confcooperative, Uecoop, C.N.A., Confartigianato, Confindustria, Unione nazionale e associazione generale delle cooperative italiane.

«Quello di oggi è un vero atto di responsabilità siglato tra allevatori e trasformatori coordinato dall’Assessore Pentassuglia, che intendono riconoscere un’adeguata remunerazione del latte – ha detto il consigliere regionale del Pd, Francesco Paolicelli – soprattutto perché l’ultimo accordo risale al 2009. Il prezzo di vendita non deve essere mai inferiore ai costi sostenuti dagli allevatori. Quest’ultimi sono i veri custodi delle nostre campagne e per questo devono essere sempre supportati. Anche la Regione deve fare la propria parte supportando le iniziative di promozione e di tutela del latte 100% made in Puglia. Tutto nel rispetto del consumatore ultimo che merita di avere sempre sulla propria tavola un prodotto di alta qualità. Per questo il nostro impegno è quello di lavorare per mettere a punto misure dedicate per rafforzare i controlli contro chi tenta di agire sul mercato in modo sleale. È importante agire anche sui contratti – ha sottolineato. Le aziende che sceglieranno di acquistare e trasformare latte pugliese saranno destinatarie di interventi mirati di valorizzazione e promozione del latte e dei prodotti derivati. Nella nostra regione il settore lattiero-caseario è composto da oltre 2mila aziende con vacche e bufale e oltre 3mila con ovini e caprini da latte. Ogni provincia, da quella di Foggia al Leccese passando per Bari, rappresenta un potenziale importante del nostro tessuto economico.
È importante agire su più fronti: garantire un prezzo di vendita non sia inferiore rispetto ai costi che un allevatore deve affrontare, rispettando così la materia prima utilizzata; e allo stesso tempo bisogna garantire che il prezzo dei prodotti caseari (derivati dal latte) non sia inferiore a quello sostenuto dai trasformatori. Il protocollo siglato è un passo importante verso il raggiungimento di questi obiettivi».