«Se ci fosse stata davvero la volontà e se contestualmente si fosse avviata prima una discussone con le associazioni di categoria, qualcosa forse ad Andria per la festa patronale si sarebbero potuto organizzare. Invece, veniamo convocati solo dieci giorni prima della festa in un incontro dove c’è stata praticamente la comunicazione delle decisioni prese». È questo in sintesi il pensiero del presidente della Confcommercio di Andria, Claudio Sinisi, in merito alla festa patronale.

«Nella riunione, alla quale ha partecipato il nostro rappresentante della categoria del commercio ambulante, abbiamo sentito tutto ciò che non si può fare e invece avremmo voluto sentire ciò che era ipotizzabile. Perché pensiamo che il ruolo di un amministratore – incalza Sinisi – sia quello di trovare soluzioni. Quello che ci è stato proposto in termini di spazi, per esempio, per tenere la fiera non è condivisibile, l’amministrazione ci ha parlato di Largo Ceruti, un luogo dove gli operatori commerciali hanno già più volte detto di non voler andare perché troppo periferico rispetto al contesto. Altro sarebbe stato portare lì tutta la festa, comprese le attrazioni costituite dalle attività viaggianti. E poi Largo Ceruti si è dimostrato un flop già in altre occasioni, quindi una proposta irricevibile».

«Inoltre, quella che si è tenuta al comune più che una riunione tesa a concertare un programma – aggiunge Michele Scarcelli della Fiva Confcommercio – è stato un incontro per metterci al corrente di quanto già deciso: le scelte vanno condivise prima e insieme. E non certo a dieci giorni dall’inizio della festa patronale. È questo quello che chiediamo e pensiamo che, con le dovute precauzioni anticovid, la festa si sarebbe potuta tenere. Ma la discussione andava avviata nei tempi giusti. Ci sono state in realtà nell’incontro altre proposte come quella per esempio avanzata da me e condivisa poi dalle altre associazione di portare la festa nel quartiere di San Valentino. Sarebbe stato un bel segnale. Ciò che non si comprende, inoltre, è il perché in altre città si siano svolte regolarmente o quasi le feste patronali tra attività commerciali e luna park. Ad Andria siamo ad una buona percentuale di persone vaccinate, come apprendiamo dai report quotidiani della Regione, quello che serviva quindi era una organizzazione in sicurezza dell’evento, come prevede la normativa. Tutto ciò invece sta provocando un disagio grande al nostro comparto, già fortemente penalizzato da un anno e mezzo a questa parte».