«Un secco “no” ad una diversa gestione degli alunni in presenza, laddove gli stessi superano il numero consentito dalle diverse organizzazioni scolastiche magari costrette a spazi insufficienti a garantire il rispetto di tutte le normative anti covid». Inizia così una nota dell’Associazione andriese Scuola è Vita a firma del suo Presidente Pietro Lamorte che ha inviato una pec urgente a Ministero dell’Istruzione ed Ufficio Scolastico Regionale per segnalare le diverse decisioni di alcuni dirigenti scolastici andriesi rispetto al tema “alunni in presenza”.

«Abbiamo raccolto diverse segnalazioni di associati genitori di alunni che frequentano alcuni Istituti Comprensivi andriesi, – spiega Pietro Lamorte – che lamentano la creazione di occasionali classi miste da parte dei dirigenti scolastici, senza che questa decisione sia stata mai condivisa in Consiglio di Istituto, né tantomeno comunicata in nessuna circolare   dirigenziale. Nello specifico nei casi in cui il numero degli alunni in presenza supera il limite consentito, a causa degli spazi insufficienti delle aule, ha deciso di raggruppare, a rotazione, gli alunni in eccedenza in una classe mista, composta da tutti gli alunni  che  superano il succitato limite delle diverse classi; per questa o più classi miste, i cui componenti cambiano continuamente, è stato assegnato un nuovo insegnante che ogni giorno si rivolge ad una classe diversa».

«La preoccupazione dei genitori, da me condivisa – spiega ancora Lamorte – è quella che, seppure solo per alcuni giorni, i figli, in tenerissima età (6 – 10 anni), possano soffrire l’alternanza di un insegnante e di compagni di classe sconosciuti, tra l’altro con l’aggravante di non avere avuto modo di accompagnarli in questo particolare percorso, non avendo mai avuto alcuna comunicazione a riguardo dal dirigente scolastico. La soluzione che ci sembra più idonea, già praticata da altri Istituti di Andria, sarebbe quella di consentire, o imporre, agli alunni in esubero, a rotazione, di rimanere a casa in collegamento telematico, in aggiunta alle famiglie che hanno scelto la DAD ai sensi della ordinanza regionale».

«Nella consapevolezza che l’unicum pugliese della didattica a domanda ha complicato oltre modo la gestione dei dirigenti scolastici – conclude Pietro Lamorte – siamo a sollecitare la emissione di linee guida univoche al fine di ridurre al minimo ogni disagio agli alunni, anche con l’obiettivo di rasserenare i rapporti tra genitori e dirigenti scolastici».