«Nella mattinata di mercoledì 03/02 è apparso su diverse testate giornalistiche un medesimo articolo a firma congiunta di tre esponenti politici cittadini di minoranza con il quale, spiace dirlo, si esacerbava, se mai ce ne fosse stato bisogno, la campagna discriminatoria indirizzata verso questa “nuova” tipologia di commercio: pare, visti i ripetuti attacchi ricevuti tramite social media, le pesanti “invettive” emerse in seno a svariate riunioni associative di categoria e, da ultimo, leggendo il predetto articolo a firma di chi per prassi e ruolo dovrebbe mantenere un atteggiamento equilibrato nella “contesa” nostro malgrado venutasi a creare, che l’attività di negozio H24 sia la madre di tutti i problemi sociali ed economici conseguenti alla drammatica pandemia da Covid-19 che stiamo vivendo!! NO! Non ci stiamo!! Non siamo un capro espiatorio, non siamo “merce” da utilizzare per fare “bassa politica”, non siamo usurpatori di mercato altrui: siamo uomini e donne che come tanti hanno deciso di scommettere sulle proprie capacità imprenditoriali assumendosene i rischi annessi con l’unico obiettivo di lavorare seriamente, serenamente e alla luce del sole come la stragrande maggioranza degli imprenditori della nostra splendida realtà cittadina!». E’ quanto si legge in una nota congiunta dei gestori dei negozi h24.

«Veniamo ai fatti. I negozi H24 sono, per previsione normativa, classificati nel novero delle attività di commercio al dettaglio (vedasi, tra gli altri, il dpcm del 03/12/2020 – allegato 23) e dunque assolutamente non equiparabili ad attività di somministrazione di alimenti e bevande come si lascia intendere nel succitato articolo: sono maggiormente assimilabili, in senso lato, ad un supermercato e non ad un bar o ad una pizzeria; avremmo sperato che questa distinzione fosse stata chiara almeno a chi, per ruolo di rappresentanza, amministra o coadiuva chi amministra la cosa pubblica! Gli H24 non eludono le disposizioni del Governo nazionale, semplicemente le rispettano!!

Nel recentissimo passato, tra dpcm ed ordinanze sindacali, anche noi abbiamo subito limitazioni tali da non averci consentito alcun margine di sopravvivenza economica: ma, con alto grado di responsabilità, abbiamo accettato pedissequamente le restrizioni subite senza chiedere tavoli di concertazione e senza inutili proteste, consci che la situazione generale era (ed è) talmente drammatica da richiedere a tutti dimostrazioni concrete di alto senso civico; a ciò si aggiunga che, a differenza di quanto accaduto per le attività di somministrazione di alimenti e bevande, il nostro “codice ateco” non è stato ritenuto meritevole di ristoro alcuno e pare, dalle indiscrezioni che si leggono, che neanche in futuro potremo aspettarci alcunché: per quanto “miserevoli” siano i ristori erogati, sono pur sempre una piccola boccata d’ossigeno per chi, come tanti, è in evidente apnea economica!

Ancora. Si legge, nell’articolo pubblicato mercoledì, che i negozi H24 “proseguono con la vendita di bevande, soprattutto alcoliche, in favore di clienti, quasi sempre giovanissimi”…da sola, questa affermazione, rischia di far deflagrare pesanti conseguenze anche di carattere diffamatorio: per chi, oltre a saper leggere, è in grado anche di “intellegere”, sembra voler significare che, in dispregio di ogni tipo di previsione normativa e di regola di buon senso, i titolari dei negozi H24 scientemente diano atto alla vendita di alcolici ai minorenni!! Non abbiamo voglia di intavolare discussioni in merito a ciò: il silenzio, talvolta, è più eloquente di qualsivoglia riposta! Basti pensare che ognuna delle macchine preposte all’erogazione di bevande alcoliche deve essere dotata per legge di lettore di tessera sanitaria per consentire che la vendita sia fatta esclusivamente a soggetti maggiorenni! Vogliamo credere che chi abbia scritto l’articolo si sia fatto travolgere da inopinata e frettolosa ricerca di vanagloria populista e, che a posteriori, si renda conto della gravità di quanto abbia lasciato intendere…

Inoltre. Ritenere che l’aver consentito ai negozi H24 di continuare il loro esercizio rappresenti un ostacolo a ché “tutti gli esercenti abbiano le stesse opportunità di crescita e sviluppo” ci lascia basiti: innanzitutto, come si può solo lontanamente pensare che questa fase economica sia associabile al concetto di crescita e sviluppo? e ancora, fomentare l’idea che consentendo l’apertura dei negozi H24 si possano creare volutamente delle disuguaglianze economiche vuol dire intercettare semplicemente dei capri espiatori da dare in pasto al folto e giustamente nutrito gruppo degli scontenti: il problema non è l’apertura degli H24 ma l’incapacità di voler e saper trovare modalità tali che consentano a tutti, sia pure tra mille precauzioni e con le limitazioni del caso, di poter lavorare in sicurezza con l’obiettivo di “portare il pane casa”!! E’ raccapricciante questo tentativo di cavalcare l’onda della disperazione collettiva per pura e miserrima captatio benevolentiae!

Infine. Ribadiamo quanto già reso noto dall’Assessore C. Troia: a seguito dell’incontro avuto il 28/01/2021 presso gli uffici SUAP: abbiamo accettato, senza bisogno di alcun atto d’imperio, di collaborare bonariamente con la pubblica amministrazione auto-imponendoci, a titolo di mero accordo tra gentiluomini, di stoppare la vendita di bevande alcoliche dalle 20:00 alle 05:00 da lunedì 01/02 a domenica 07/02, ripromettendoci di aggiornarci per capire, in caso di prosecuzione di “zona arancione”, per quanto ancora dover limitare le nostre attività.

In conclusione. Ci rivolgiamo a tutti coloro che potranno e vorranno leggere questa nota congiunta: il clima socio-economico che la pandemia da Covid-19 ha creato è già di per se insostenibile; non rendiamolo ulteriormente drammatico andando a caccia di streghe che, fortunatamente, non esistono: ognuno faccia la propria parte con coscienza, serietà e lungimiranza! Chissà, magari remando tutti nella medesima direzione ne usciremo prima e socialmente più forti».