«Fossimo nei panni di chi ha amministrato questa città negli ultimi dieci anni, rimarremmo in rispettoso silenzio e proveremmo a farci un esame di coscienza sui gravissimi errori commessi, che ora gravano come macigni sulle spalle dei cittadini andriesi. Ed invece ci tocca assistere all’ennesimo spettacolo indecente, oltre che irresponsabile ed oltraggioso, in cui quel che resta del centrodestra andriese prova a screditare la coalizione di centrosinistra, ipotizzando scenari politici fantasiosi ed altamente improbabili». E’ quanto si legge in una nota delle forze di maggioranza del centrosinistra andriese (Partito Democratico, Andria Bene in Comune, Andria Lab 3, Futura Rete Civica Popolare).

«Siamo al paradosso: chi ha ridotto Andria nello stato in cui versa oggi, attacca chi sta provando a risollevarla. Per altro con argomentazioni sterili e senza mai entrare nel merito del disastro che hanno lasciato in eredità alla città. Sì perché l’attuale Amministrazione sta trovando cumuli di macerie in qualsiasi settore provi a mettere mano.

La situazione finanziaria è drammatica e si sta cercando in tutti i modi di evitare il dissesto, ovvero il fallimento della nostra città: ne è la riprova la mole incredibile di cartelle esattoriali che si è stati costretti ad inviare entro il 31 dicembre per evitare un danno all’erario, che avrebbe comportato a sua volta un ulteriore aggravio del deficit comunale. Eppure era dal 2015 che il centrodestra avrebbe potuto affrontare la faccenda: in tutto questo tempo avrebbero potuto chiarire ai cittadini quali fossero le problematiche esistenti, evitando loro di sopportare sia lo stress, che inevitabilmente oggi stanno subendo, ma anche le sanzioni applicate.

Sanzioni che oggi si sta cercando di eliminare per quei cittadini che hanno subito, incolpevoli, l’imposizione della doppia aliquota, causata in maniera sciagurata da un centrodestra che, anche in questo caso, si è confermato sciatto e codardo.

É sotto gli occhi di tutti lo stato di degrado in cui la nostra città continua a versare, con strade e marciapiedi sporchi, raccolta differenziata quasi insignificante e strade di campagna utilizzate come discariche. In tutti questi anni, infatti, non solo i cittadini non sono mai stati coinvolti sulle tematiche ambientali, ma non è stato mai esercitato alcun tipo di controllo sulla ditta appaltatrice del servizio.

Che dire, poi, della macchina amministrativa dell’apparato comunale, lasciata completamente allo sbando, senza dirigenti, con personale ridotto all’osso, mortificato, demotivato ed umiliato, senza prospettive di qualificazione o miglioramento professionale. Una macchina amministrativa che si sta tentando con ogni mezzo di rimettere in moto, valorizzando le potenzialità di coloro che la compongono.

Tuttavia, la lista dei disastri che ci troviamo ad affrontare sarebbe lunghissima: potremmo continuare parlando dalla problematica legata alla sussistenza della Multiservice, dei servizi negati alle categorie più fragili, delle opere pubbliche lasciate incompiute, degli impianti sportivi non funzionanti, del traffico incontrollato su strade disastrate o dell’illegalità così diffusa e così per troppo tempo tollerata. Tutte questioni che fanno parte della nostra agenda politica e che, gradualmente, proveremo a risolvere.

La cosa più sconvolgente è che di fronte a un quadro così sconfortante, del quale eravamo sì a conoscenza ma non nelle reali enormi proporzioni che via via si stiamo scoprendo, il centrodestra andriese prova a distogliere l’attenzione dei cittadini andriesi da tutto ciò, parlando di poltrone (argomento che, tra l’altro, conosce molto bene) ed offendendo il lavoro durissimo che le donne e gli uomini di questa maggioranza si ritrovano a svolgere per onorare quegli stessi posti di responsabilità che, per dieci lunghi anni, sono stati vilipesi proprio dal centrodestra.

Il tutto in un contesto, come quello della pandemia, che rende questo sforzo ancor più difficile e gravoso.

Un lavoro che, in ogni caso, con il metodo della condivisione, in pochi mesi ha già portato l’Amministrazione guidata da Giovanna Bruno a conseguire risultati significativi nel campo delle politiche sociali e giovanili, culturali, dell’istruzione, della sicurezza, delle attività produttive, delle opere pubbliche e delle politiche ambientali.

Un lavoro di ricostruzione del rapporto dell’Amministrazione con gli andriesi che, dovessimo riuscire a sventare la nefasta prospettiva del dissesto finanziario, del fallimento del Comune di Andria, risulterà fondamentale per raggiungere una nuova condizione di vita per tutta la nostra comunità».