Via il segreto ed ecco svelati i documenti pubblicati da Sogin e che individuano le aree potenzialmente idonee per la costruzione di un nuovo deposito nucleare nazionale. Un lavoro atteso da molti anni, almeno sei, e che ha selezionato una rosa di macro aree in tutta Italia, 67 per la precisione, in cui si potrebbe costruire il deposito nazionale di scorie nucleari ed accanto un parco tecnologico. Anche Puglia e Basilicata sono in questa mappa assieme ad altre cinque regioni. Ma a far discutere maggiormente è senza dubbio l’area a ridosso del Parco dell’Alta Murgia tra Gravina ed Altamura sino a spingersi nei pressi di Laterza e verso la provincia di Matera. Un’area questa che ormai da molti anni ha cambiato decisamente vocazione anche con l’istituzione del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, un ente che ha subito espresso la sua assoluta contrarietà all’ipotesi.

In totale, in questo deposito nazionale che si svilupperà su circa 150 ettari, ci saranno circa 78 mila metri cubi di rifiuti a bassa e media attività a essere ospitati. L’Italia non ha un deposito nazionale di questo tipo ma tanti piccoli depositi sparsi ed è per questo che c’è anche una infrazione europea aperta su questo argomento. Ma i “no” all’idea di poter installare questo deposito tra Puglia e Basilicata non si sono fatti attendere. Dal Ministro Speranza ai Presidenti Emiliano e Bardi sino ad arrivare ai sindaci del barese. Tutti uniti in una netta opposizione a questa idea. Su questo lavorerà concretamente anche il Parco dell’Alta Murgia, come ci ha spiegato Francesco Tarantini, Presidente dell’Ente, che entro sessanta giorni presenterà una relazione dettagliata per spiegare ancora una volta la contrarietà a questa ipotesi.

L’intervista completa al Presidente del Parco Francesco Tarantini.