«Non è il caso di allarmarsi, ma c’è da essere seriamente preoccupati: la xylella al momento è presente in un vivaio di Canosa, e non in un oliveto, per questo motivo si può circoscrivere subito questo focolaio». Così Onofrio Spagnoletti Zeuli, imprenditore agricolo portavoce dell’associazione Restart, realtà che racchiude le maggiori aziende olivicole pugliesi nata dall’esperienza dei gilet arancioni dell’agricoltura del 2019.

«Occorre immediatamente chiudere la struttura e distruggere tutte le piante, ricostruendo la tracciabilità dei prodotti in ingresso e in uscita, e prevedendo naturalmente un giusto ristoro per il vivaio stesso.

La Regione Puglia non perda nemmeno un secondo di tempo, non possiamo mettere a repentaglio il polmone olivicolo italiano rappresentato dalle province di Bari e Bat, occorre dare sicurezza e certezza per il futuro delle imprese».