Per ribadire la centralità della scuola in tempi difficili segnati dalla crisi sanitaria, l’associazione “Scuola è Vita” donerà circa trecento mascherine all’istituto Comprensivo “Mariano – Fermi” di Andria, in occasione delle prossime festività natalizie. Mentre «la maggior parte delle famiglie ha chiuso in casa i bambini appena ne è stata data la possibilità, ce n’è stata un’altra, seppure in minoranza – vilmente bistrattata –  che ha continuato a portare i figli a scuola», spiega il presidente dell’associazione Pietro Lamorte, presentando l’iniziativa.

Le mascherine sono lavabili e riutilizzabili e verranno date agli alunni e ai docenti che verranno a scuola il 21 dicembre. A seguito dell’ordinanza di Emiliano sulla chiusura delle scuole molti genitori hanno dovuto scegliere se andare al lavoro o seguire i figli a casa. Ma se la didattica a distanza è una soluzione per limitare gli spostamenti dei ragazzi delle scuole superiori delle grandi città, non è una soluzione praticabile per la scuola primaria. Per tante ragioni. I bambini piccoli non sono autonomi. A differenza dei ragazzi non hanno smartphone personali e connessione. La minoranza delle famiglie (20%) ha un solo PC che deve dividere tra più figli. I bambini svantaggiati economicamente  o culturalmente non hanno i mezzi per la didattica a distanza. Le zone di periferia o fuori città non hanno banda larga ecc.

Tra gli istituti comprensivi di Andria il “Mariano – Fermi” – con i plessi di via Malpighi, Piazza delle Regioni e via Martiri di Belfiore – è stato scelto «perché ha voluto nonostante tutto preservare i diritti di quelle famiglie che hanno continuato a credere nel rapporto diretto scuola-famiglia». L’orario in presenza della scuola media è rimasto lo stesso, mentre per la primaria c’è stata una minima riduzione per lunedì e martedì “per non creare disagi alle famiglie e mantenere la routine che per i più piccoli è necessaria a dare un senso di sicurezza e normalità” spiega il Dirigente scolastico Roberto Crescini che aggiunge “siamo ben lieti di accogliere questo gesto di riconoscenza alla scuola che ricordiamo non è un servizio pubblico come gli altri, è un organo costituzionale”.