È stato revocata la misura degli arresti domiciliari nei confronti di Emanuele Catino, l’imprenditore agricolo andriese finito in manette, lo scorso 17 settembre, su ordine del gip del Tribunale di Trani, con l’accusa di stalking ai danni dell’avvocato Laura Di Pilato.

Il nuovo provvedimento è stato emesso dall’Ufficio Misure di Prevenzione della Questura di Bari, che ha però imposto all’uomo il divieto di avvicinamento all’abitazione della Di Pilato, al suo studio legale e a tutti i luoghi abitualmente frequentati dalla donna e dal suo nucleo familiare.

Dopo l’arresto, da parte degli agenti del Commissariato di Polizia di Andria, Catino era stato posto ai domiciliari con braccialetto elettronico.

La revoca della misura – è scritto nel verbale della Questura – viene giustificata alla luce dell’assenza di condotte di violenza fisica e dal fatto che il pericolo di recidiva possa essere quindi salvaguardato con la misura di allontanamento.

Confermata tuttavia la condotta illecita di Catino che – sempre secondo quanto riportato nel verbale – dal novembre 2019 al giugno 2020 ha posto in essere atti persecutori non solo nei confronti di Laura Di Pilato ma anche dei suoi figli.

Questo, nonostante la pendenza a suo carico di due processi per reati commessi sempre ai danni della Di Pilato, con la quale si sarebbe anche vantato di non aver subito nessuna conseguenza, nonostante le denunce sporte dalla donna.

L’indagato non potrà avvicinarsi a meno di 300 metri dall’abitazione di Laura Di Pilato e dai luoghi frequentati da lei, dal marito e dai figli. È stabilito anche il divieto di comunicare con loro attraverso qualsiasi mezzo.