«Le scuole paritarie collassano, travolte dai debiti accumulati per effetto delle mancate corresponsioni di contributi comunali: il dato allarmante parla di una mortalità di due scuole all’anno». Un dato sul quale Giovanna Bruno, candidata sindaco per la coalizione di centrosinistra, esprime preoccupazione: «La cosa è davvero preoccupante, – dice – anche dal punto di vista occupazionale, con oltre 160 famiglie in bilico per la sopravvivenza, considerando tutti gli addetti in un indotto che assicura un servizio essenziale, data la penuria cronica di posti nelle scuole dell’infanzia statali».

«La situazione viene da lontano: scuole paritarie e cooperative sociali sono state abbandonate ad un destino annunciato, secondo i numerosi operatori preoccupati per il proprio futuro. La revoca della convenzione – precisa Giovanna – ad anno scolastico avviato ed il mancato pagamento dei contributi relativi all’anno precedente hanno decretato la chiusura di tante strutture, mentre tante altre cercano di sopravvivere con sacrifici al limite della possibilità. I fondi di potenziamento da 0 a 6 anni sono spariti; i contributi regionali assegnati alle paritarie, il diritto allo studio e mensa, da tre anni ormai, dopo essere stati regolarmente incassati dal Comune, non sono stati mai erogati. Le scuole paritarie chiedono di potere incassare quantomeno il dovuto, per cercare di compensare i numerosi creditori che, nel frattempo, sono anch’essi andati in sofferenza. Un cane che si morde la coda – sottolinea – che abbiamo l’obbligo di bloccare. Cercheremo di dare ascolto a tutti, come è noto non faccio promesse a nessuno. Ma dialogando e condividendo ogni passaggio, potremmo scrivere la parola “fine” ad un’angoscia che dura da troppo tempo e che ha come prime vittime i nostri bambini. Purtroppo mentre la nostra Città ha questi primati negativi, in quanto ad azzeramento dei servizi, apprendiamo che altre città (per esempio Bari, come ci è stato detto dall’amico Antonio De Caro, sindaco di Bari e presidente nazionale ANCI) hanno costruito ben 12 asili nido (dodici!) con soli fondi regionali, senza nulla incidere sul bilancio comunale dell’ente. Comprendete la differenza tra chi governa con lungimiranza e progettualità, intercettando fondi importanti per migliorare il proprio tessuto e chi, invece, come il nostro centro destra andriese di questi nove anni, non ha perso occasione per impoverire totalmente la nostra Comunità? Due più due fa sempre quattro, non trovate? Apriamo gli occhi, non dimentichiamo quanto accaduto. É sotto gli occhi di tutti il disarmato compiuto ai danni di noi tutti, senza se e senza ma. Per quanto il compito sarà arduo, – conclude – non dobbiamo scoraggiarci, anzi. Dobbiamo mettere fuori tutta la grinta e la determinazione di cui siamo capaci. Guardiamo avanti con fiducia e mettiamoci in cammino insieme , ADESSO».