«Spazi aperti creano menti aperte. La nostra città ha sperimentato il successo di favorire l’aggregazione giovanile, ma il limite di accesso alle strutture pubbliche ed agli spazi di aggregazione strutturati è un ostacolo che andrebbe subito rimosso»: Giovanna Bruno non perde tempo a trovare in formule complesse e congiunture astrali la causa del malessere avvertito dai tanti giovani in città. Ne è certa e va oltre: i giovani hanno bisogno di esercitare la propria funzione creativa in spazi aperti alla fruizione, divenuti desolatamente vuoti per effetto di una gestione infelice: «Penso all’Officina San Domenico – prosegue la candidata di centrosinistra e reti civiche – e non solo. Andria è piena di spazi da restituire alla collettività, ad iniziare dal vecchio Ospedale di via Quarti, fino all’anfiteatro nella villa comunale o al vecchio mattatoio, prevedendo anche aperture autogestite di contenitori come la Biblioteca comunale. Immaginate solo se diventassero spazi da destinare ad incubatori culturali o acceleratori di sviluppo creativo, magari partendo anche dalla forza propulsiva di “Castel dei Mondi” o di altre realtà che si sono affermate negli ultimi anni, cito fra tutte il “Festival della Disperazione”, che prenderà il via nei prossimi giorni. Seguendo queste tracce, Andria potrebbe diventare un centro attrattivo di peculiarità artistiche di rilievo nazionale. Sono esperimenti che, anche in cittadine del più profondo Sud, hanno dato risultati stupefacenti, sotto il profilo della crescita culturale e dello sviluppo di progettualità imprenditoriali legate al mondo dell’arte e dello spettacolo. Perché non provarci?»

Giovanna Bruno ha inserito nel suo programma una particolare attenzione alle generazioni future, partendo proprio dal recupero degli ambiti urbani destinati alla cultura: «Investire attenzione sui giovani, –  conclude – che proprio nelle ultime generazioni hanno dimostrato di possedere skills invidiabili, frutto del confronto con i coetanei che risiedono in altre realtà europee, significa investire sul nostro futuro. Ma il tempo non è una dimensione disponibile all’infinito. Ragione per cui, questi nostri sforzi dovranno essere realizzati ADESSO!»