Il rilancio delle attività commerciali ambulanti e a posto fisso al centro dell’incontro fra i 5 candidati Sindaco di Andria promosso ieri sera da Confcommercio. L’avv. Antonio Scamarcio, candidato Sindaco del centrodestra, ha puntualizzato la posizione sua e della compagine che lo sostiene su alcuni dei tanti temi emersi durante il confronto.
Centro storico – «A differenza di chi continua a parlare di una città “violentata” – ha sottolineato Scamarcio – noi riteniamo che qualcosa di buono da cui ripartire c’è: solo per fare alcuni esempi, ricordo la riqualificazione di piazza Duomo, la Biblioteca di piazza Sant’Agostino, l’Officina San Domenico, la ZTL. Il Centro storico, insomma, in questi anni, è stato dotato di solide fondamenta sulle quali è possibile costruire quel che ancora manca. A cominciare dalla coesistenza di residenti e operatori commerciali. Un tavolo di concertazione, con la regia dell’Amministrazione, è irrinunciabile. Inviteremo le associazioni di categoria, i rappresentanti degli abitanti e chiederemo a tutti di fare scorta di buon senso. Sono certo che il “protocollo” saprà salvaguardare le esigenze delle parti e farà calare il sipario su ogni situazione di conflittualità che è causa di stress per i residenti e penalizza gli operatori. La pulizia? Fondamentale la collaborazione dei cittadini, ma altrettanto importante è installare un congruo numero di cestini portarifiuti. Anche per decongestionare il traffico nella zona c’è un’idea, che è pure a costo zero per l’Amministrazione comunale: attraverso il ricorso al “project financing” e dopo aver espletato le verifiche necessarie, costruire un’autosilo nell’area di proprietà comunale che si trova all’inizio di Pendìo San Lorenzo».
Dehors – «Non si può prescindere dai pareri e dalle regole imposte dalla Sovrintendenza ai Beni culturali – ha osservato il candidato Sindaco del centrodestra – ma bisogna anche tenere presente che alcune di quelle regole sono dettate da un “Regio Decreto” e perciò sono ampiamente superate, inapplicabili rispetto ai profondi mutamenti subiti dalle nostre città. Intanto che lo Stato dia una “rinfrescata” a quelle norme, vorrei poter chiedere alla Sovrintendenza come sia possibile autorizzare l’edificazione di palazzi di ispirazione architettonica ultramoderna e vietare, nel contempo, l’installazione di un “dehor”: non mi pare che la piccola struttura esterna di un bar o di un ristorante sia in grado di “oscurare” l’architettura d’epoca esistente. Detto questo, ritengo che la “strada maestra” sia quella già seguita negli ultimi mesi. Per effetto del CoVid-19, infatti, per evitare affollamenti all’interno dei locali, è stato possibile raddoppiare gli spazi occupati dai tavolini all’esterno. Sulla base di questo principio giuridico, per quanto mi riguarda, una volta terminata l’emergenza sanitaria, non intendo procedere con il ritorno all’antico. In ogni caso, passaggio obbligato per dirimere la questione rimane lo studio e il varo di un adeguato Piano di Decoro urbano che possa armonizzare ogni opera che consenta agli operatori commerciali di ampliare le proprie superfici di lavoro».
Mercato settimanale – «No allo sdoppiamento: non lo dico io, né i partiti e i movimenti che mi sostengono. E’ la posizione netta che mi è stata comunicata da tanti degli operatori commerciali che ho incontrato, non solo in queste settimane di campagna elettorale. Il Mercato settimanale deve restare un blocco unico. Dove? Certo, non ancora a lungo nella Villa comunale. Tra le nostre priorità – come ho già reso noto – ci sono azioni che consentano all’Ente di intercettare in maniera più incisiva e consistente finanziamenti Comunitari e Nazionali per rilanciare le progettualità più urgenti. Tra queste, il completamento della nuova Area attrezzata tra via Bisceglie e la nuova stazione ferroviaria “Andria Sud”. A proposito di ferrovia: entro fine anno partirà il cantiere per l’interramento della ferrovia Bari – Barletta. Sappiamo della preoccupazione che serpeggia tra gli operatori del commercio ambulante che oggi hanno il posteggio nella vasta area che sarà oggetto dei lavori: temono, giustamente, di essere particolarmente penalizzati dal “trasloco” che si renderà necessario. L’idea che ho condiviso con l’intera coalizione di centrodestra – ha spiegato l’avv. Scamarcio – è di rivedere, d’intesa con le organizzazioni di categoria, le assegnazioni dei posteggi. Non ci vogliamo stravolgere nulla: ma, a partire dall’asse principale del Mercato (viale Gramsci), vogliamo nuovamente occupare le decine di posteggi soppressi per “cessazione attività” e da tempo inutilizzati».