Parte da oggi ufficialmente la sperimentazione della App “Immuni” per il tracciamento dei contatti, il cui utilizzo è stato promosso dal Ministero della Salute per limitare, nei prossimi mesi, la diffusione dei contagi da Coronavirus.

L’applicazione è stata lanciata il primo giugno scorso. La Puglia è una delle quattro regioni pilota, assieme ad Abruzzo, Liguria e Marche nelle quali verrà testato il suo funzionamento nella prima settimana. Da lunedì 15 giugno la app dovrebbe poi attivarsi a pieno regime su tutto il territorio nazionale.

Il suo utilizzo non è obbligatorio ma su base volontaria. Una volta installata sullo smartphone, “Immuni” invierà una notifica nel caso in cui si entri a stretto contatto con un altro utente risultato positivo al Covid-19. L’applicazione segnalerà quindi il possibile rischio di essere stato contagiato, permettendo quindi al potenziale infetto di rivolgersi tempestivamente ad un medico per ricevere indicazioni su come comportarsi.

La tracciabilità dei contatti funzionerà anche grazie al lavoro delle Asl e delle strutture sanitarie che, una volta accertato un nuovo caso positivo, con il consenso dell’interessato, inseriranno un codice nel sistema. A quel punto partiranno le notifiche verso tutti i soggetti che hanno avuto contatti stretti con il malato.

L’applicazione non raccoglierà tuttavia dati personali relativi all’utente: vale a dire che segnalerà esclusivamente che il contatto tra due persone è effettivamente avvenuto, senza fornire indicazioni sul luogo dell’incontro né sull’identità dei soggetti coinvolti.

Dalla data del primo giugno, da quando cioè è disponibile sugli store digitali di Google e Apple – fa sapere il Commissario per l’Emergenza, Domenico Arcuri –  si conta che l’applicazione sia stata scaricata da circa due milioni di italiani.