«Dove si trovano le risorse per ripartire? E’ quello che si chiedono in tanti, salvo chi è intento solo ai giochini pre-elettorali. Non dalle tasse locali: ormai siamo allo stremo e ogni aumento non porta più soldi, ma solo meno versamenti e più dolore, non  dalle rette degli asili e scuole. E’ inutile: il buco è troppo grande, e in questi mesi di crisi è aumentato. Allora bisogna puntare a progetti che coinvolgano tutti, imprese, cittadini, comune, livelli di governo. Ce ne sono tanti, dal turismo alla energia alle infrastrutture. Vediamo cosa fare subito: in questi giorni il credito di imposta per lavori di riqualificazione energetica ed edilizia è salito al 110% (per alcuni casi)  e comunque per tutti è diventato cedibile, nel senso che possiamo finanziare i lavori con la cessione del credito.  Esiste anche il sisma bonus, ovvero risorse per la demolizione e ricostruzione in sicurezza sismica di circa 80.000 ad unità immobiliare». Interviene così, in una nota, la rete civica Andria Bene Comune.

«Facciamo due conti: 20 cantieri di sismabonus possono portare in media a 16 Milioni di risorse pubbliche. 100 interventi di ristrutturazione energetica ed edilizia possono valere circa 15 Milioni. Diciamo in tutto 30 Milioni di risorse pubbliche attivabili entro un anno e mezzo.

Siccome sono soldi che arrivano da fuori, se immessi nel circuito locale degli investimenti dobbiamo moltiplicarli almeno per 4. Si tratta quindi di circa 120 milioni di investimenti possibili nella città. A favore di Comune, imprese, cittadini, economia locale e lavoro.

Purtroppo le autorizzazioni per le ristrutturazioni sono rallentate da incertezze e indecisioni amministrative. Invece sono queste le scelte che non costano niente, ma che possono consentire la nostra rinascita. E’ doloroso constatare che nessuno ne parla e agisce: invece deve essere questo il centro del progetto per la città e di una alleanza civica per rinascere.

Immaginate che imprese, banche, comune, tecnici e classe dirigente si mettano in 5 giorni insieme, per definire accordi e procedure per sviluppare questi progetti e investimenti. Non sarebbe un miracolo, in una città normale sarebbe una scelta bella ma normale. SI può fare.

Per tornare ad essere una città normale, Andria Bene comune promuove una lettera aperta al Commissario Prefettizio perché elimini le incertezze di procedura dal Comune promuova un incontro di coordinamento per avviare opere e investimenti.

Non sarà dai giochini passati che Andria potrà ripartire: è il momento delle scelte, del coraggio, delle idee e della coesione. Diamoci una mano in questa iniziativa e altre».