Il consigliere regionale Sabino Zinni torna a parlare del Grande Progetto per l’interramento della Ferrovia nell’abitato di Andria.

«È vero, del progetto d’interramento della Ferrovia si parla da tanti anni. È vero, le ex amministrazioni di centro-destra hanno fatto perdere alla città un sacco di tempo. È vero, i pendolari in questi anni hanno vissuto tanti disagi a seguito dell’interruzione del collegamento sui binari. È vero, ogni volta che si dice “ferrovia”, agli andriesi riprende a sanguinare una ferita che non si è mai rimarginata. Posto che tutto ciò è vero: è una colpa adesso cercare di portare a termine questo enorme e bellissimo progetto d’interramento? È una colpa spiegare agli andriesi un intervento che si effettuerà nella loro città e che cambierà le loro vite? Se pensate di sì, dovete spiegare che colpa è mai questa. Si dice che la presentazione del “Grande Progetto” che c’è stata mercoledì è l’ennesima inaugurazione farlocca, l’ennesima presa in giro. A parte il fatto che non si è inaugurato niente, proviamo a spiegare cosa è cambiato adesso rispetto alle altre volte in cui si è annunciato il progetto. In altre parole, lasciatemi fare la famosa “O” col bicchiere a chi fa finta di non capire. Per la prima volta c’è una ditta appaltatrice, ossia il nome e cognome di chi dovrà eseguire i lavori: si chiama Consorzio Integra, ed è di Bologna. Per la prima volta è stato firmato il contratto per l’esecuzione dell’opera fra ente appaltante ed ente appaltatore: nello specifico è stato firmato il 21 maggio. Per la prima volta ai proprietari andriesi interessati sono arrivate le lettere di occupazione del suolo in vista della partenza dei lavori, alcune temporanee, altre finalizzate all’esproprio. Per la prima volta l’ingegnere responsabile dei lavori si è sentito legittimato ad assumere pubblicamente l’impegno di rispettare una scadenza per la consegna. Viste tutte queste cose accadute per la prima volta abbiamo ritenuto di poter essere cautamente ottimisti e iniziare a parlare del progetto con la cittadinanza. Solo sulla base di tutti questi progressi (progressi fatti, non annunciati), l’Assessore Giannini ha accettato d’intervenire pubblicamente, anche perché – e questo lo dico io – gran parte del merito è suo. E lo ringrazio. A tutti coloro che non perdono occasione per ribadire la propria malafede verso qualunque cosa di costruttivo si tenti di fare, rispondo che bisogna essere proprio alla canna del gas per mettersi a fare il tifo contro la propria città. Rispondo che dire che l’uva è acerba quando non si riesce a raggiungerla, è una cosa vecchia come il mondo e non ci si fa una bella figura a reiterarla. Rispondo infine che ci sono cose “sacre” su cui non si può che tacere per rispetto, e su questo punto, personalmente, non torno più. Certo, tutto può succedere, del resto basterebbe una recrudescenza del coronavirus in autunno perché l’iter venisse di nuovo rallentato, ma la cosa sicura è che così vicini alla fase esecutiva dei lavori non ci eravamo mai andati prima. È una colpa essere speranzosi per questo motivo?».