Cosa fare in caso di soffocamento? Come distinguere un’ostruzione parziale da una totale? Come ci si comporta di fronte a un arresto cardiaco? Questi i temi principali di una due giorni intensa e formativa per i Lions Club “Specialty Murgia Parco Nazionale” (presieduto dal dott. Angelo Frisardi) e “Costanza d’Aragona” (rappresentato dal dott. Francesco Suriano) nell’ambito del service nazionale “Viva Sofia: due mani per la vita”. Due gli appuntamenti svoltisi nella città di Andria: martedì 28 gennaio presso il 3° Circolo Didattico “R. Cotugno”, nel plesso della scuola primaria “Giovanni Paolo II” (dirigente scolastico prof.ssa Dora Guarino), e mercoledì 29 gennaio nell’auditorium dell’istituto superiore “E. Carafa” (preside prof. Vito Amatulli).

Due incontri di notevole interesse per genitori e studenti che hanno seguito con profonda attenzione le parole e i consigli dell’illustre relatore: il dott. Francesco Pastore, Pediatra e Istruttore BLSD nonché Coordinatore Nazionale del Service “Viva Sofia”. Il progetto prende spunto da quanto accaduto realmente a Sofia, una bambina di Faenza che si stava soffocando con un gamberetto: provvidenziale l’intervento della madre proprio con una manovra di disostruzione delle vie aeree, imparata durante un corso organizzato dal Lions club Faenza e Valli Faentine dal Dott. Daniele Donigaglia. Dal 2017 il service è di interesse nazionale e i sodalizi lionistici, sempre in prima linea nel campo medico e sanitario, si propongono come interlocutore per sensibilizzare, informare e formare genitori, nonni, educatrici delle scuole primarie e degli asili nido e dell’infanzia, studenti delle scuole superiori.

Sono 16 le testimonianze di bambini salvati grazie al progetto Lions “Viva Sofia”: conoscere le manovre di disostruzione delle vie aeree è fondamentale in quanto il soffocamento è un incidente molto frequente, soprattutto fra i due mesi e i due anni di vita. Le tecniche di primo soccorso in casi di ostruzione sono racchiuse nella “Manovra di Heimlich”, dal nome del medico statunitense Henry Heimlich che per primo la descrisse nel 1974. Nel corso del primo incontro, presso il 3° Circolo Didattico della dirigente Dora Guarino, il dott. Francesco Pastore ha proprio sottolineato quanto gli eventi accidentali costituiscano la prima causa di decesso in età infantile. Per questo motivo, da luglio 2017 anche il Ministero della Salute ha diramato una serie di indicazioni per la prevenzione del soffocamento da cibo. Non solo gli alimenti, ma anche i giocattoli sono responsabili delle ostruzioni per il 20%: come consigliato dal dott. Pastore, è sempre conveniente verificare che i giochi abbiano il marchio CE (Comunità Europea).

Imprescindibile, in situazioni di emergenza, riconoscere la tipologia di ostruzione: se è parziale, il bambino tossisce, emette suoni, piange e respira anche se con difficoltà. Cosa fare? Nessuna manovra: bisogna incoraggiare il soggetto a tossire, in quanto la tosse aumenta la pressione toracica e libera le vie aeree. In caso di ostruzione totale, invece, il soggetto non tossisce, non riesce a respirare e non emette alcun suono: in questo caso, chiamare subito il 118 e procedere immediatamente alle manovre di disostruzione. Le manovre di primo soccorso sono estremamente importanti per salvare la vita: un danno cerebrale comincia a verificarsi dopo soli 4 minuti dall’inizio del soffocamento, ed entro 10 minuti si verifica la morte cerebrale. Ogni minuto che passa, la sopravvivenza si riduce del 10-12%. Infine, occhio ai cosiddetti “falsi miti” relativi alle azioni da compiere in caso di ostruzione: guardare in alto, soffiare nell’orecchio, dare pacche sulla spalla, mettere il dito in bocca nel modo sbagliato (il dito a uncino è la procedura corretta), dare acqua o una mollica di pane, scuotere il soggetto (se è un bambino) o metterlo a testa in giù.

Nel secondo incontro all’ITES “E. Carafa” del dirigente prof. Vito Amatulli, il dott. Francesco Pastore ha spiegato agli studenti le manovre da effettuare in caso di arresto cardiaco, per poi mostrarle concretamente con l’ausilio di un manichino. Il primo intervento da compiere, con estrema rapidità, è la rianimazione cardiopolmonare, attraverso la respirazione bocca a bocca e il successivo massaggio cardiaco con 30 compressioni sullo sterno, da ripetere in cinque serie. In seguito, se presente, bisogna utilizzare il defibrillatore, che genera scariche elettriche trasmesse al cuore attraverso due piastre metalliche posizionate sul torace. Si tratta di manovre fondamentali per salvare la vita di una persona, in attesa dell’arrivo del 118.