«In questi giorni tramite social è stato diffuso un appello alla tipizzazione per un nostro concittadino e associato Avis, che necessita di un trapianto di midollo. Durante una donazione di sangue, alcuni valori fuori norma hanno reso necessario procedere ad una diagnosi puntuale altrimenti non evidente. Una circostanza che stimola a smuovere le coscienze di ognuno di noi all’essere solidali ed empatici alle difficoltà del prossimo». Scrive così, in una nota, l’Avis Comunale di Andria.

«Un obiettivo arduo da conseguire che necessita una collaborazione tra associazioni che condividono la stessa mission, la Tutela della Salute e la Cultura del DONO. AVIS e ADMO Andria mettono l’accento su alcuni aspetti riguardanti la tipizzazione e l’eventuale donazione di midollo.

Solo 1 su 100 mila è il tipo giusto per chi è in attesa di trapianto. Numeri che non lasciano spazio ad interpretazioni. C’è più probabilità di superare un concorso, di indovinare se portare con sé l’ombrello in una giornata uggiosa, piuttosto che trovare un donatore.

Proprio perché l’affinità genetica è molto rara, non si può decidere a chi donare. Bisogna essere in tanti, si deve decidere solo se esserci o meno per salvare una VITA!

I requisiti per essere un probabile donatore di midollo sono: avere un’età compresa tra i 18 e 35 anni, essere in buono stato di salute e pesare almeno 50 kg.

La fase di tipizzazione, da effettuarsi presso il Centro Trasfusionale (Ospedale “L. Bonomo) previa prenotazione al numero 0883/299356, consiste in un colloquio con un medico, la firma del consenso informativo e l’adesione al Registro Italiano Donatori di Midollo Osseo (IBMDR) e solo dopo questi passaggi viene effettuato un semplice prelievo di sangue o di saliva. Il campione viene poi tipizzato, estraendo i dati genetici che confluiscono nel Registro Nazionale, collegato con tutti i Registri Internazionali. Da quel momento si è un potenziale donatore di midollo osseo.

Il donatore, inoltre, diventa effettivo solo nel caso di compatibilità con un paziente: l’adesione formale, firmata all’atto del primo prelievo, ha valore di impegno morale. Fino all’ultimo il donatore può ritirare il proprio consenso e in tal caso si possono immaginare le gravi conseguenze per il paziente in attesa di trapianto. Pertanto è necessario essere pienamente responsabili e consapevoli.

AVIS Andria, nel sostenere ADMO, invita i propri associati, in quanto ottimi candidati, a rendersi disponibili alla tipizzazione e ricorda l’importanza della donazione di sangue come atto non solo altruistico ma preventivo nei confronti della propria salute perché permette di fare anche diagnosi precoce».