E’ un pari tutto di “rigore” quello maturato al “Degli Ulivi” tra Fidelis e Sorrento. Un pari in un match in cui la formazione andriese ha a lungo accarezzato i tre punti. Un pari che serve ai campani per allungare ad undici la serie di gare utili consecutive. Nel 4-3-3 disegnato da Maiuri, squalificato e sostituito da Scotto in panchina, Herrera si muove molto nel tridente d’attacco accompagnato da Vitale e Figliolia. E’ una Fidelis diversa, molto meno timida delle ultime viste al “Degli Ulivi”, più sbarazzina e più intraprendente e lo si vede sin dalle battute iniziali. Varriale viene ammonito dal severo Monesi di Crotone, che poi sarà suo malgrado uno dei protagonisti del match, dopo neanche un giro di lancette, ma è sempre il numero 24 andriese ad inaugurare la carrellata di conclusioni verso la porta del Sorrento con un tiro alto. Si muove con sicurezza il tridente offensivo andriese con Tedesco a fare a sportellate. Ci prova poi Palazzo per due volte, la prima con una conclusione alta di poco dopo un servizio di Nannola e la seconda di prima intenzione, dopo una azione in velocità, su assist di Montemurro che finisce centrale tra le braccia di Scarano.

Fa tutto la Fidelis ed al 17’ il curioso episodio che coinvolge il secondo portiere andriese, il giovane D’Andrea, che prima viene ammonito e poi espulso direttamente dalla panchina per proteste. Ma la squadra di Catalano non si scompone e continua a macinare gioco con la punizione di Dalla Bona dai 25 metri alta di poco. Ci prova anche Nannola, sempre più sicuro nel gioco della Fidelis, di testa su cross teso di Di Filippo, sfera tra le braccia di Scarano. All’alba della mezz’ora è il Sorrento a farsi vivo in avanti con un colpo di testa di De Rose che Segantini salva con una mano in corner. Poi l’episodio che cambia il volto del primo tempo: Lamonica interviene in modo pericoloso e scomposto su Tedesco e per il direttore di gara è penalty. Dal dischetto si presenta Palazzo che, con un piccolo brivido, beffa Scarano e porta avanti i suoi. Settimo La reazione Sorrento è immediata ed arriva con Herrera che direttente su punizione, da destra, coglie la parte alta della traversa. Il tiro di Figliolia, nel cuore del recupero, chiude la prima frazione di gioco. Corre subito ai ripari Scotto che inserisce Cassata per dare più verve al suo attacco ma il primo pericolo arriva dopo dieci minuti con Cesarano da destra ma il tiro è a lato di poco. La replica immediata della Fidelis arriva con un contropiede veloce e ben orchestrato partito dalla caparbietà di Di Filippo, proseguito dai piedi di Montemurro sino alla conclusione di Palazzo che Scarano non trattiene ma nessuno è pronto al tap in vincente.

I campani però avanzano il proprio baricentro e sfiorano il pari con Vitale che si ritrova tutto solo nel cuore dell’area di rigore ma la sua conclusione lambisce il palo. Catalano capisce che la sua squadra soffre troppo e cambia modulo con un più prudente 3-5-2 ed il ritorno di Zingaro a destra. A complicare i piani del tecnico però ci pensa l’infortunio muscolare a Di Filippo che in uno scatto si ferma e chiede il cambio. Della Corte adattato a terzo di difesa e Sorrento avanti con il tiro di Vitale ben deviato da Segantini. Alla mezz’ora rapido contropiede Fidelis con Varriale che si fa anticipare al momento del tiro in corner. Poi la gara si assopisce ma, quando sembra tutto scritto, arriva l’ingenuità di Varriale che trattiene a lungo Cassata fermandolo nel cuore dell’area di rigore. Per il direttore di gara è penalty e dal dischetto il solito Herrera non lascia scampo a Segantini. E’ 1 a 1 ma la squadra di casa ha ancora due importanti sussulti. Il primo con Varriale che calcia dal limite ma la sfera viene deviata dall’estremo difensore e poi, allo scadere del recupero con Palazzo. L’attaccante andriese salta due uomini in piena area e tutto solo davanti a Scarano si fa toccare il pallone da Fusco che neutralizza l’azione. Non c’è più tempo ma al “Degli Ulivi” sono comunque applausi per una Fidelis decisamente diversa che domenica sarà di scena sul campo della capolista Bitonto.