Basta un’immagine a richiamare un ricordo. Dietro quel ricordo affiorano emozioni, nostalgie, speranze e dubbi. E ancora il desiderio di raccontare a chi non ha vissuto quei momenti del passato in cui sembrava che il mondo sarebbe cambiato in meglio, anzi era già cambiato e si poteva parlare di libertà riconquistata per popoli che l’avevano vista soffocare per decenni.

A trent’anni dal 9 novembre 1989, da quella sera in cui improvvisamente veniva abbattuto un muro e nasceva un nuovo corso della storia, ci ritroviamo a celebrare, ad analizzare i fatti e a trarne le conseguenze. Fu chiaro allora che cessava un conflitto, sia pure “freddo”, si concludeva un tempo di pace fragile, di separazioni ideologiche e politiche.

Da allora abbiamo imparato a pensare non più a muri, ma a confini aperti, a barriere spezzate, a frontiere senza vincoli e senza controlli, a libera circolazione di persone…

Non fu solo un sogno romantico di costruzione di un popolo europeo, qualcosa davvero cambiò. Ma come sempre accade, le guerre non cessarono, i missili non furono del tutto rimossi, gli equilibri politici restarono sempre delicati. Lo scenario globale ha creato poi nuove incertezze, nuove insidie, nuove relazioni tra popoli e nuove dipendenze, infine…nuovi muri. Si stima che oggi ce ne siano nel mondo molti di più di quanti ce ne fossero tra il 1960 e il 1990.

Molti muri da abbattere tra popoli e nazioni. Ma quanti sono i muri in una stessa città, tra etnie diverse, tra gruppi sociali, persino tra famiglie, i muri costruiti dal nostro egoismo e dall’indifferenza, i muri dell’emarginazione e del bisogno? E quei muri invisibili che si nascondono nelle nostre coscienze e creano angosce, dubbi, divisioni persino nel nostro essere?

“Quanti muri da abbattere dopo Berlino?” è il tema su cui rifletteremo, con l’aiuto dei relatori Antonello Rustico e Rosa Siciliano, giovedì 21 novembre 2019, alle ore 19.00, presso “Filomondo”, via Bologna 115, Andria. L’evento è realizzato grazie alla collaborazione e sostegno di “Caritas”- Diocesi di Andria e “Pax Christi”, con l’apporto organizzativo dei giovani del “Servizio Civile Nazionale” e i volontari della bottega “Filomondo”.