All’inizio era la pasta: dal formati classici alla quelli più particolari. Poi si è passati all’olio d’oliva, agli ortaggi (raccolti direttamente dall’orto della comunità) sino ad arrivare ad un altro prodotto simbolo del territorio: i taralli, prodotti in qualità e modi diversi. Tutto rigorosamente a mano. O meglio, a mano libera come il nome del progetto diocesano che si sta sviluppando all’interno della masseria San Vittore, alle porte di Andria. Qui detenuti, ex detenuti e volontari operano fianco a fianco per produrre e poi rivendere a privati e comunità parrocchiali che ne fanno richiesta, i frutti del loro lavoro. Un modo per tornare a vivere e sentirsi utili per la società. Un sogno diventato realtà grazie all’impegno di due sacerdoti, don Riccardo Agresti e don Vincenzo Giannelli e dei loro numerosi collaboratori. Parte integrante di un sogno ancora più grande, il progetto “Senza Sbarre” che vuole offrire una seconda possibilità a chi ha sbagliato e sta scontando la sua pena. E la strada intrapresa, a giudicare dai risultati, sembra essere quella giusta.

Ma le idee non sono finite, anzi. Con l’arrivo delle festività natalizie una nuova iniziativa è pronta per essere messa sotto l’albero. Dalla produzione di pasta fresca a quella di taralli: va avanti l’iniziativa avviata alla masseria San Vittore, alle porte di Andria, e che vede come protagonisti detenuti ed ex detenuti che, attraverso il lavoro, vogliono reintegrarsi nella società. Un’idea che è parte integrante del progetto diocesano “Senza Sbarre” e che prevede tante nuove iniziative con l’arrivo delle festività natalizie.

L’intervista completa a Don Riccardo Agresti su News24.City.