Si terrà lunedì 28 ottobre, alle ore 18:00, presso il Centro Risorse in via Aldo Moro 42, ad Andria, l’incontro con la sociolinguista Vera Gheno autrice del saggio “Potere alle parole: perché usarle meglio” edito dalla casa editrice Einaudi.

Organizzato dal Centro di Orientamento Don Bosco, dal Circolo dei Lettori di Andria e dall’Associazione Il Nocciolo, l’evento ruoterà attorno al grande mistero della lingua italiana passando in rassegna le nostre abitudini linguistiche e mettendoci di fronte a situazioni in cui ognuno di noi può ritrovarsi facilmente. Ci aiuterà a comprendere che la vera libertà di una persona passa dalla conquista delle parole.

Nella società della comunicazione in cui siamo oramai immersi, è necessario che ogni persona si renda conto di quanto sia ancora centrale la competenza linguistica. Parlare e scrivere con accuratezza e precisione, riuscendo a scegliere le parole giuste per ogni contesto, è una capacità che può contribuire a migliorare la vita di chiunque, in qualunque situazione: abbiamo sempre bisogno delle parole. Ancor più in questa particolare epoca in cui le tecnologie digitali rendono le comunicazioni sempre più veloci, varrebbe la pena rallentare un po’, prendersi il giusto tempo per riflettere su ciò che si legge e si scrive.

«Che cosa penseremmo del proprietario di una Maserati che la lasciasse sempre parcheggiata in garage pur avendo la patente? E di una persona che, possedendo un enorme armadio di vestiti bellissimi, indossasse per pigrizia sempre lo stesso completo? Queste situazioni appaiono improbabili; eppure, sono esempi dell’atteggiamento che molti hanno nei confronti della propria lingua: hanno accesso a un patrimonio immenso, incalcolabile, che per indolenza, o paura, o imperizia, usano in maniera assolutamente parziale. Anche se l’italiano non ha bisogno di venire salvato, né tantomeno preservato, è pur vero che dovremmo amarlo di piú, perché è uno strumento raffinatissimo, ed è un peccato limitarsi a una frequentazione solamente superficiale. Perché conoscerlo meglio può essere, prima di tutto, di grande giovamento a noi stessi: piú siamo competenti nel padroneggiare le parole, piú sarà completa e soddisfacente la nostra partecipazione alla società in cui viviamo».

L’incontro verterà anche sui cambiamenti della lingua, sulla sua forma mutevole e sui motivi che generano tali cambiamenti. Scopriremo quanto sia sconveniente arroccarsi su posizioni “grammarnazi” perché in realtà, quasi mai la norma linguistica è definitiva e netta; molto più spesso, è piena di eccezioni, di anomalie, di irregolarità, e anche di usi che non sono né giusti né sbagliati a priori, ma che possono esserlo a seconda del contesto. L’ingresso è libero.