La Sezione disciplinare del Csm ha confermato la condanna alla censura per il sostituto procuratore di Trani Simona Merra, per non essersi astenuta sin dal principio dalla trattazione dell’inchiesta sullo scontro tra due treni della Ferrotramviaria che in Puglia il 12 luglio 2016, causò la morte di 23 persone e il ferimento di altri 51 passeggeri, nonostante l’amicizia con il difensore di uno degli indagati per la strage, l’avvocato Leonardo de Cesare.

Il “tribunale delle toghe” si è nuovamente pronunciato, dopo un rinvio parziale disposto dalle Sezioni Unite Civili della Cassazione. Merra lasciò l’inchiesta sul disastro solo dopo le polemiche scoppiate per una foto che la ritraeva ad una festa, mentre sorridente accettava un bacio simulato al piede da De Cesare. E liquidò come “pettegolezzi e chiacchiericcio da mercato” le riserve espresse dai parenti delle vittime dopo la pubblicazione di quella foto, violando così – secondo il Csm – il dovere di correttezza verso le parti processuali. In primo grado la condanna si riferiva anche alla mancata astensione in altri procedimenti dove il difensore era l’avvocato De Cesare, ma per due casi su tre nel processo di revisione è stata assolta per “essere risultati esclusi gli addebiti”.