Questa la nota del Presidente del Gruppo consiliare di Forza Italia, Nino Marmo sulla questione rifiuti in Puglia.

«Da mesi la Puglia vive una vera e propria emergenza rifiuti, nonostante il Presidente Emiliano e l’Assessore Stea continuino a negare l’evidenza e a far finta che vada tutto bene. Ma se è tutto sotto controllo, non si capisce perché il Presidente Emiliano, nel mese di giugno, abbia dovuto firmare tre ordinanze per permettere fino a fine settembre di conferire la Forsu (frazione organica del rifiuto solido urbano) negli impianti di TBM ovvero in quei centri dove vengono trattati i rifiuti indifferenziati. Il risultato è il paradosso, per cui buona parte della raccolta differenziata finisce insieme ai rifiuti indifferenziati, con tanti saluti alla buona volontà dei cittadini e alle spese sostenute dai Comuni per portare avanti la raccolta differenziata. Per avere un’idea chiara di quello che sta succedendo basta pensare che questo modo di procedere è lo stesso che sta adottando il Lazio per cercare di tamponare l’indecorosa situazione dei rifiuti a Roma. Le ordinanze di Emiliano si sono rese necessarie a seguito della chiusura degli impianti di Lucera e Ginosa e della decisione di Veneto e Friuli di non accettare più le 1000 tonnellate di rifiuto umido che la Puglia non riusciva più a smaltire. Adesso siamo in grave difficoltà perché la tanto agognata chiusura del ciclo dei rifiuti, che si sarebbe dovuta ottenere anche attraverso la realizzazione di ben sei impianti previsti dall’AGER, è in alto mare. Il tutto mentre del famoso nuovo piano regionale dei rifiuti, presentato più di un anno fa in pompa magna da Emiliano, si sono perse le tracce e sul sito della “partecipazione” non è possibile rimediare il documento e le fasi di aggiornamento del processo sono ferme al luglio 2018. A tutto questo si deve necessariamente aggiungere la grave crisi delle aziende agroalimentari che, per la mancanza di impianti adibiti allo smaltimento di reflui e fanghi di lavorazione, devono sostenere costi proibitivi pari a 16 euro al quintale per lo smaltimento e 6 euro al quintale per il trasporto. Una situazione che inevitabilmente sta mettendo in crisi il comparto. Tanto basterebbe per richiedere una seduta monotematica del Consiglio per capire davvero come sta la situazione prima che sia troppo tardi. La sciatteria con cui si sta affrontando (o non affrontando) l’emergenza si evince anche dalla convocazione della riunione regionale per il Piano Rifiuti: l’Anci Puglia ha ricevuto solo due giorni fa l’avviso della riunione e, quindi, ha chiesto il rinvio. Nel frattempo ho presentato un’interrogazione dettagliata e spero che il Presidente, o l’Assessore competente, mi diano quanto prima una risposta, non limitandosi a nascondere i rifiuti sotto il tappeto».