«Potrei pensare o dire che in città, venuti meno alcuni punti di riferimento istituzionali, sono avvenuti due omicidi ed un accoltellamento solo dopo la caduta dell’Amministrazione Giorgino. Potrei dire che a differenza del passato, e me lo confermano tanti miei concittadini, la città vive ultimamente troppo spesso occasioni di anarchia con pochi uomini e donne in divise a presidiare il territorio. Ma io, a differenza di altri presunti politici locali, non ho mai fatto e mai farò demagogia su fatti di cronaca nera per cercare di dare vita ad una indegna speculazione politica». Interviene così, in una nota, l’ex Sindaco di Andria Nicola Giorgino.

«Purtroppo sono solo drammatiche coincidenze che hanno portato Andria, sia in questi mesi estivi che oggi, agli onori della cronaca regionale e nazionale per fatti gravi, violenti e che ne minano il nome e la sua onorabilità. Certo ci sono i lavori della nuova Questura da ultimare, c’è la richiesta di un maggior coordinamento delle forze dell’ordine da attuare in città – a cui deve sempre andare il nostro infinito grazie per un lavoro difficile e quotidiano prestato – come vi sono delle misure, finanche straordinarie, da poter mettere in atto. Ma come padri di famiglia, come cittadini che amano la loro città, come andriesi per bene consapevoli di essere la stragrande maggioranza, dobbiamo fare semplicemente di più ogni giorno, in ogni contesto. Non dobbiamo rassegnarci, mai, perché Andria è la città dei nostri genitori, dei nostri nonni ed è la città che amiamo e che, forse, a maggior ragione in questi difficili momenti, dovremmo amare ancora di più. Partendo da semplici gesti, dall’educazione e dal rispetto reciproco, dal rendere bella la nostra città senza deturparla e partendo dal presupposto che ciò che danneggia Andria danneggia nei fatti tutti noi. E soprattutto riscoprendo sempre l’orgoglio di appartenere ad una città laboriosa, che vede eccellenze in tanti campi, dai maestri casari alle nostre aziende agricole, dalla produzione di confetti al nostro olio ricercato. Andria ha un tessuto sociale complesso ma non infetto, fatto da tanti lavoratori, professionisti, gente che va nei campi sin dall’alba e che nel fare sacrifici non è seconda a nessuno. Non rassegniamoci, ma amiamo ancor di più la nostra città. Io di essa non mi sono mai vergognato e mai me ne vergognerò. Rimbocchiamoci le maniche senza piangerci addosso, senza lasciarci andare allo sconforto o peggio ancora alle solite frasi fatte».