«Molteplici esponenti del settore macellerie e pescherie di Andria ci hanno segnalato una problematica relativa allo smaltimento dei rifiuti. A tali lamentele abbiamo fatto susseguire una ricerca più approfondita che ci ha portato a rilevare delle incongruenze abbastanza evidenti, e dei disservizi legati all’iter di smaltimento che, come dimostreremo in seguito, diventa doppiamente gravoso per le stesse attività, sia dal punto di vista economico che logistico. Infatti a ritirare i rifiuti “speciali” (scarti di lavorazione della carne) non è come risulterebbe logico la Sangalli, bensì una ditta privata, ad un costo annuale di circa 600 euro per ogni attività. Sommando a tale somma anche quella relativa al pagamento della tassa sui rifiuti speciali urbani otteniamo evidentemente la situazione che ha portato la categoria a chiedere un intervento risolutivo e a cercare ausilio al nostro partito». Interviene così, in una nota, la segretaria della Democrazia Cristiana di Andria.

«Visto ciò abbiamo raccolto le deleghe di alcune attività commerciali del settore macellerie e abbiamo richiesto un incontro con il settore attività produttive, a cui abbiamo posto la semplice domanda: “come mai i rifiuti derivati dal pesce, dalle cozze e dalla carne, a casa dei cittadini vengono raccolti dalla Sangalli e nelle pescherie necessitano di uno smaltimento speciale ad opera di una ditta privata?”. A questo punto  richiediamo un incontro con le istituzioni comunali preposte al fine di ridiscutere e variare la denominazione dei rifiuti in questione, dando così alla Sangalli la possibilità di ritirarli. Vogliamo precisare che dai rifiuti derivanti degli scarti della lavorazione della carne si ricavano oli cristallizzati che vengono venduti a caro prezzo alle industrie cosmetiche e farmaceutiche che li richiedono per produrre appunto prodotti per la cosmesi ed altro. La prima domanda che ci poniamo è perché la Sangalli non pensa a sfruttare essa stessa la gestione di tali rifiuti che potrebbero contribuire a rendere il bilancio più congruo e le bollette degli utenti meno onerose?

Osservati i bollettini di pagamento relativi al pagamento della TARI abbiamo altresì notato che le tariffe delle attività portatrici dell’istanza aventi diritto allo sgravio forfettario sui metri quadri dedicati alla zona magazzini sono secondo noi non confacenti alle direttive indicate nel regolamento comunale. Per discutere degli argomenti su indicati chiediamo con questo comunicato e con il protocollo inoltrato al Comune di Andria ed alle competenti autorità un incontro con la Democrazia Cristiana di Andria e i rappresentanti della categoria commerciale macellerie, al solo fine di poter dialogare con le istituzioni in favore di una maggiore tutela delle attività commerciali che già subiscono il peso di una crisi economica che imperversa in tutta Italia».