«Nell’ormai famoso piano di rientro o “lista dei sacrifici”, lasciatoci in eredità dalla sciagurata ultima amministrazione comunale tra i tagli previsti, oltre alle transazioni tra il 50% – 80% che massacreranno le cooperative e gli altri creditori del Comune di Andria, vi è anche quello relativo al trasporto pubblico locale. Questo potrebbe implicare meno corse per i cittadini andriesi e quindi meno autisti. A tal proposito la nostra consigliera regionale Grazia Di Bari ha già avuto un incontro con l’Assessore regionale al ramo Giannini, per avere rassicurazioni dalla Regione Puglia per il servizio andriese e per i posti di lavoro mentre lo scrivente, all’interno di un pacchetto di questioni, ha posto anche tale problematica all’attenzione del Commissario Prefettizio che sta amministrando Andria dopo la caduta di Giorgino». Interviene così, in una nota, Michele Coratella capogruppo del Movimento 5 Stelle di Andria.

«Poiché dobbiamo guardare avanti ed iniziare a disegnare la prospettiva futura di questa città, in tema di mobilità porteremo all’attenzione del Commissario Prefettizio l’esistenza di uno stanziamento messo a disposizione dal Ministero dei Trasporti, per le Città metropolitane e Comuni capoluogo delle città metropolitane, Comuni capoluogo di Regione e Comuni con oltre 100.000 abitanti, dopo opportuna verifica dei requisiti necessari.

Avendo, il Dicastero retto dal nostro Ministro Toninelli, spostato la scadenza al 31 dicembre 2019 per la presentazione dei progetti, è evidente che l’attività di verifica dei requisiti ed eventuale successiva presentazione dei progetti non potrà che essere svolta dal Commissario, poiché Andria avrà una nuova amministrazione politica non prima della primavera 2020.

La tipologia di interventi riguarda il rinnovo e il miglioramento del parco veicolare; il potenziamento e la valorizzazione delle linee metropolitane, tranviarie e filoviarie esistenti; la realizzazione di nuove linee metropolitane, tranviarie e filoviarie e l’estensione della rete di trasporto rapido di massa, anche con sistemi a impianti fissi di tipo innovativo. In quest’ultimo caso, uno dei requisiti richiesti ai Comuni istanti è l’inserimento della tipologia di trasporto prevista all’interno dello strumento urbanistico del Pums (Piano urbano della mobilità sostenibile).

Il bando, inoltre, offre alle pubbliche amministrazioni la possibilità di finanziare i parcheggi scambiatori con linee metrò esistenti o in fase di completamento; non sono invece ammessi a finanziamento né bus a trazione elettrica, né Brt (Bus rapid transit), né bus ibridi. Sono invece ammessi i filobus.

Dovendosi, dopo anni di infruttuosa attesa, realizzare l’interramento della ferrovia nell’abitato di Andria, è determinante iniziare quanto prima a capire come dovrà evolversi il servizio pubblico in città, che secondo la nostra visione dovrebbe diventare predominante sulle auto private, che ormai circolano in numero abnorme nelle strade cittadine, portatrici di inquinamento e quindi di gravi malattie. In conclusione, al di la della possibilità di accedere al predetto finanziamento, in generale riteniamo che si debba essere pronti come ente, anche se in una situazione di commissariamento, ad accedere a tutti gli strumenti di finanziamento che possano aiutare Andria a rialzarsi dal disastro finanziario in cui l’amministrazione comunale guidata da Giorgino, insieme a qualche altro che sicuramente si riproporrà alle prossime elezioni, l’ha portata».