«Piscina Comunale: stamattina ho depositato un esposto presso la procura della Repubblica del tribunale di Trani». Interviene così, in una nota, la consigliera comunale Laura Di Pilato (Fronte Democratico).

«Ripercorriamo un po’ l’accaduto: in data 18 marzo 2019 sarebbe dovuto avvenire lo sgombero forzato. Ho inviato ben due pec, il 18 e il 19 marzo, in cui chiedevo determinazioni in merito alla dirigente comunale. Le due p.e.c. sono state indirizzate anche al Sindaco e al Segretario Generale del Comune di Andria. Ad oggi nessuna risposta. Si parla di un presunto accordo tra i gestori della piscina comunale e l’amministrazione: i concessionari lascerebbero le attrezzature sportive di loro proprietà in cambio di una proroga ulteriore fino a giugno 2019. Proroga che illegittima.

Non solo, la dirigente comunale, non ottemperando alla sgombero, avrebbe commesso un’omissione di atti d’ufficio. Si precisa che detta ordinanza, infatti, non è stata mai ritirata ad oggi.  Intanto nessun riferimento è stato fatto in merito al credito che il comune di Andria vanta nei confronti dei concessionari. Sarà mia premura informare dell’accaduto anche la Corte dei Conti».