Assolti perché il fatto non sussiste: è quanto ha stabilito il Tribunale di Trani in merito alla vicenda processuale di Saverio Vincenzo Alicino e Francesco Memeo, entrambi funzionari della filiale biscegliese della Banca di Credito Emiliano.

I due sono stati assolti, con formula piena, dalle accuse di concorso in usura bancaria e truffa pluriaggravata relativamente ad alcune operazioni finanziarie eseguite tra il 2004 ed il 2011che videro interessate due società di Andria per “attività di finanziamento”.

L’indagine, condotta dall’ex pm tranese Antonio Savasta, portò nel marzo del 2016 al rinvio a giudizio dei due imputati. Alla fine della fase dibattimentale, è stata la stessa Procura tranese, per mezzo del pubblico ministero Silvia Curione, a chiedere la loro assoluzione.

I due funzionari, in base al capo d’imputazione, avevano indotto le due società andriesi ad effettuare operazioni di anticipazioni e finanziamenti in divisa estera (yen e franchi svizzeri) pur in assenza di rapporti commerciali sottostanti che ne giustificassero la concretizzazione.

Le operazioni, che sarebbero state presentate inizialmente come “prive di rischi”, avrebbero invece causato alle società ingenti perdite monetarie.

Inoltre, sempre in base al capo d’imputazione, i funzionari avrebbero anche prodotto scritture private false mediante l’alterazione di documenti bancari.

I due imputati hanno sempre respinto tutte le accuse, cadute definitivamente al termine del processo.