«Faccio un appello trasversale alla politica: basta strumentalizzazioni sulle sorti della comunità andriese. Voglio rassicurare tutti i cittadini di Andria che non è prevista alcuna riapertura di discarica degli ex fratelli Acquaviva, come hanno detto prima di me il collega Sabino Zinni e il presidente Michele Emiliano. Su questa vicenda invito anche la consigliera Grazia Di Bari a “stare serena” e a concentrare la sua campagna elettorale su altri argomenti, lasciando sulla questione ambientale parlare gli atti». Così l’Assessore Regionale all’Ambiente Gianni Stea torna a parlare della questione “discarica” ad Andria.

«A proposito di atti preciso che la disponibilità delle volumetrie (763mila mc) indicate nella delibera è espressamente prevista dal Piano Regionale dei Rifiuti 2013 votato dal Consiglio Regionale, ereditato dalla precedente amministrazione, dove era prevista la realizzazione di un impianto di TMB con annessa discarica a servizio dell’attuale Provincia Bat per cui era stato individuato con procedura di gara pubblica il soggetto realizzatore e gestore. Inoltre aggiungo che la Regione Puglia è attualmente impegnata a scongiurare una condanna da parte della Corte di Giustizia Europea a causa della procedura di infrazione, risalente al 2009 (quando la competenza era provinciale) e pendente sulla discarica in oggetto. Una condanna con la quale la Puglia rischia il pagamento di ingenti somme il cui onere ricadrebbe sui cittadini. Il mio assessorato, inoltre, ha chiesto al Ministero dell’Ambiente di stanziare adeguate risorse per far fronte all’intervento di chiusura. Ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Forse se la stessa richiesta la facesse la consigliera Di Bari al suo ministro Costa, avremmo più possibilità di ottenere le risorse spettanti alla Regione Puglia per chiudere la discarica. Se questo non avverrà la Regione lo farà lo stesso di tasca propria. Noi infatti per parte nostra, ci siamo già attivati dando mandato all’Ager di provvedere alla chiusura definitiva della discarica. Quindi la consigliera Di Bari può dormire su sette guanciali».