I pm di Trani, Alessandro Pesce e Marcello Catalano, ribadiscono la richiesta di processo per tutti gli imputati coinvolti nell’inchiesta sull’incidente ferroviario del 12 luglio 2016, quando 23 persone morirono nello scontro tra due treni che viaggiavano sul binario unico tra Andria e Corato di Ferrotramviaria.

Lo hanno fatto, questo pomeriggio, nell’ambito dell’udienza preliminare in corso davanti al Gup del Tribunale di Trani, Angela Schiralli, spiegando che il vaglio dibattimentale è necessario per tutti gli imputati, anche quelli che attraverso i propri difensori si sono dichiarati estranei ai fatti contestati.

Nel procedimento sono imputate complessivamente 18 persone tra dipendenti, dirigenti e vertici della Ferrotramviaria, responsabili del Ministero dei Trasporti e dell’Ustif (organo periferico del Mit che si occupa delle tratte in concessione).

Rispondono, a vario titolo, dei reati di disastro ferroviario, omicidio colposo e lesioni gravi colpose, omissione dolosa di cautele, violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro e falso. Mentre la società Ferrotramviaria, imputata in qualità di persona giuridica, deve rispondere dell’illecito amministrativo dipendente dai reati commessi da vertici e dirigenti.

L’udienza è stata dedicata alle repliche dei pubblici ministeri, che già il 25 ottobre scorso avevano chiesto il rinvio a giudizio per tutti gli imputati che non avevano scelto riti alternativi, dunque 17, in quanto una 18^ persona sarà processata con il rito abbreviato a partire dal 14 marzo.

Oggi hanno rinunciato alla possibilità di replicare le parti civili costituite, nei confronti delle persone fisiche, ovvero Regione Puglia, Comuni di Corato, Andria e Ruvo di Puglia, associazioni Acu e Anmil, parenti delle vittime e ai passeggeri sopravvissuti.

Ha voluto replicare, invece, l’avvocato dello Stato che rappresenta il Ministero dei Trasporti, citato in qualità di responsabile civile. L’udienza è stata aggiornata al 13 dicembre, quando toccherà replicare agli avvocati della società Ferrotramviaria, coinvolta nel procedimento sia come ente imputato che come responsabile civile, e a quelli dei 17 imputati.

Il 19 dicembre si dovrebbe tenere, invece, la Camera di Consiglio per decidere sulle richieste di rinvio a giudizio.