Tutti hanno ragione, nessuno può ritenersi fino in fondo esente da colpe. A perderci sono gli oltre 5mila ragazzi e bambini che, ad oggi, non hanno ancora nelle loro cartelle i libri di testo gratuiti da utilizzare per la propria corretta formazione. E’ l’ingarbugliata vicenda dei libri di testo nella Città di Andria che vede, in questo momento in stand by, i tre principali attori in campo e cioè comune, scuole cittadine e cartolibrai. Cerchiamo, ad ora, di fare un po’ di chiarezza sulla vicenda spiegando i fatti come se volessimo raccontarli ad un bambino.

In estate il Comune di Andria decide di non poter più erogare ai cartolibrai direttamente i 180mila euro previsti per la distribuzione dei testi gratuiti a bambini e ragazzi delle scuole andriesi. Tra le motivazioni, oltre alla eventuale necessità di realizzare un bando complessivo per l’impegno della somma, anche quello di accelerare i pagamenti ai librai che, nel tempo, si sono allungati notevolmente e negli ultimi due anni sono arrivati prima a 5 e poi ad 8 mesi di distanza dall’impegno di spesa. Il Comune, allora, sceglie di coinvolgere direttamente le scuole cittadine spiegando che avrebbe impegnato singole somme ad ogni istituto in base ai libri richiesti e che gli stessi istituti avrebbero poi distribuito le cedole ed avuto rapporti diretti con i cartolibrai. Non entrando troppo nel dettaglio si sarebbe comunque trattato di un giro di contributi e cioè il comune paga le scuole che a loro volta dovrebbero pagare i cartolibrai.

Questo avrebbe dovuto accelerare tutte le procedure, secondo l’ente, ma ad ora le ha solo bloccate ulteriormente. Bloccate perché, nonostante la determina impegnata da parte dell’ente comunale, gli stessi istituti hanno compreso che nei confronti dei cartolibrai avrebbero assunto loro direttamente l’impegno di spesa dovendo coprire direttamente loro i costi sino alla conclusione della erogazione del contributo da parte del Comune. I librai, di contro, avrebbero spinto per la corresponsione rapida delle cedole di pagamento o comunque per avere un “titolo” certo per poter poi emettere fattura, visto che già nel mese di luglio hanno effettuato diversi investimenti per i libri di testo in previsione delle cedole comunali.

Ecco il nuovo stop delle cedole: niente fondi per le scuole, niente cedole per gli studenti. Tensione tra le parti che, difatto, ha provocato una interruzione della discussione per cercare soluzioni condivise. Soluzioni che avrebbero previsto anche il coinvolgimento diretto dei genitori per evitare proprio lo stop nella distribuzione delle cedole: le famiglie avrebbero, infatti, potuto versare un irrisorio deposito cauzionale (tra i 21 ed i 50 euro) che sarebbe poi stato restituito ai genitori appena in possesso di cedole ed attribuzione del singolo mandato di pagamento. I librai, in questo modo, avrebbero potuto tamponare l’esoso esborso economico già sostenuto nel mese di luglio e salvaguardare la propria struttura economica. Ma a molti genitori, questa soluzione tampone, visto anche il periodo particolarmente delicato per le finanze comunali e la riduzione dei servizi scolastici, non è piaciuta affatto. Idea bloccatasi e che, ad ora, ferma nuovamente il dialogo tra le parti.

Adesso però serve una assunzione di responsabilità da parte di tutti gli attori in campo: comune, scuole e librai debbono nuovamente sedersi attorno ad un tavolo e risolvere rapidamente una situazione di empasse che penalizza sicuramente gli oltre 5mila bambini e ragazzi del mondo scuola della Città di Andria.