«L’approvazione in Consiglio Comunale del Piano di riequilibrio finanziario pluriennale, a seguito dell’accertamento dei mancati equilibri in sede di assestamento di bilancio, rappresenta certamente uno spartiacque fondamentale per la vita politico-amministrativa della città di Andria». Ad affermarlo sono i consiglieri di maggioranza del centrodestra (i Partiti ed i Movimenti: Forza Italia – Laura Di Pilato; Lega – Antonio Campana; Noi con l’Italia – On. Benedetto Fucci e Idea – Egidio Fasanella) che in una lunghissima nota attaccano il sindaco nonostante abbiano votato per l’approvazione del provvedimento sul Piano di riequilibrio.

«L’approvazione di questo atto, sicuramente dovuto per senso di responsabilità politica nei confronti della città, è finalizzato a far emergere in maniera chiara e trasparente la reale situazione debitoria dell’Ente, ad oggi purtroppo ancora indefinita e la cui situazione di criticità finanziaria è stata più volte sollevata dal Settore Finanziario nonché dal Collegio dei Revisori dei Conti, senza considerare i reiterati e gravi richiami della Corte dei Conti, pervenuti anche in questi giorni e di cui non abbiamo ancora piena contezza. E’, infatti, il Piano di riequilibrio, un utile strumento di auto-risanamento previsto dalla normativa vigente volto a scongiurare una più grave situazione di dissesto finanziario. Una questione deve essere chiara e netta: l’approvazione di questo provvedimento non è un atto di fiducia al Sindaco ed all’Amministrazione Comunale da lui presieduta, anzi.

Significa, invece, affidare ad organi sovraordinati e di certa affidabilità, quali il Ministero dell’Economia e delle Finanze e la Corte dei Conti, che godono della nostra massima fiducia e deferenza, una costante e sicura vigilanza sulla procedura che verrà avviata e che dovrà necessariamente avere i caratteri della sostenibilità economico-finanziaria sulle misure che si andranno ad adottare e predisporre nei prossimi 90 giorni per iniziare il percorso di risanamento dell’Ente. Non saremo spettatori disinteressati nei prossimi 90 giorni, ma attori protagonisti con proposte concrete in grado di incidere realmente su questo Piano, senza che siano i cittadini a pagare il prezzo più alto di errori ed omissioni non certo addebitabili a loro, ma ad una gestione quanto meno distratta, per usare un eufemismo.

Non accetteremo proposte “precotte”, tanto meno accetteremo maldestri tentativi di eludere la realtà attraverso misure “tampone”, come fatto fino a questo momento con esiti pressochè disastrosi. I partiti, unitamente ai consiglieri comunali, devono essere partecipi di un rinnovato percorso di condivisione e partecipazione vera, non fittizia, su ogni singolo provvedimento che si andrà ad elaborare nelle prossime settimane. Basta con i “cerchi tragici”, con le interlocuzioni a fini personali, che hanno solo mortificato i partiti ed i movimenti, dove costituzionalmente si forma e costruisce con metodo democratico la politica.

Purtroppo, nell’intervento del Sindaco Giorgino durante il Consiglio Comunale del 29 Agosto scorso, non abbiamo constatato una minima parola di scuse alla cittadinanza, tanto meno un suo deciso cambio di passo rispetto ad un “modus operandi” discutibile, bensì un ulteriore arroccamento ed una elusione di evidenti responsabilità politiche con il solito giochino dello scaricabarile su altre componenti politiche o amministrative o un richiamo generico a quello che un ex Presidente della Repubblica quale Giuseppe Saragat definiva “destino cinico e baro”. A maggior ragione non ci spaventano le cicliche e, ormai, non più credibili, “minacce” di sue dimissioni, anche perchè lo stesso Sindaco ha sempre declamato in più sedi che la politica deve essere un servizio, anche pro-tempore, non già una professione. Noi, come sempre, saremo pronti a fare la nostra parte, avviando immediatamente un “Patto di Consultazione” permanente sulle questioni politiche e amministrative che riguarderanno la nostra comunità.

La prima, utile, proposta concreta che ufficializziamo oggi è quella che riguarda il taglio di 4 assessorati su 9, con la piena operatività della Giunta a 5 assessorati più il Sindaco, nonché la riduzione dell’indennità mensile per il Sindaco stesso ed il Presidente del Consiglio Comunale. La politica deve dare il primo, forte, segnale ai cittadini andriesi. Iniziando da se stessa. Le indennità hanno un costo mensile per i cittadini, non si possono mantenere deleghe assessorili prive di piena operatività, alla vigilia di una fase in cui si chiederanno presumibilmente notevoli sacrifici ai cittadini stessi e dove serviranno, altresì, figure all’altezza del difficile compito che aspetta l’Amministrazione, professionalmente preparate e, sopratutto, credibili ed irreprensibili.

Ogni assessore, dunque, ha un costo per il contribuente andriese. Se si riesce a ridurre di 4 componenti la Giunta, si potrebbe generare un rilevante risparmio annuale che potrebbe consentire all’Ente di mantenere in piedi servizi indispensabili che, diversamente, rischiano di essere soppressi o ridotti nel migliore dei casi. Questo centrodestra ha il dovere di riconnettersi con la comunità andriese, colmando quel deficit di fiducia che in questi anni si è alimentato soprattutto per la miopia di alcune tra le sue figure più apicali, che con il passare degli anni hanno perso il contatto con la realtà circostante, chiudendosi nel “bunker” di Palazzo San Francesco, oggi assediato per diversi motivi. Questo stato di cose lo abbiamo denunciato più volte in passato, rimanendo inascoltati. Tocca a noi, adesso, riprendere quella narrazione con la città, esprimendo le forze più sane, competenti e rette per le nuove sfide che ci attendono per il prossimo futuro.