Cantanti, attori, ballerini: una passerella di artisti ed una fiaba che segna il confine tra realtà e fantasia. A raccontarla sono stati loro, i bravissimi protagonisti de “La storia di Aladdin” andato in scena con un doppio spettacolo (domenica sera e lunedì in un matinee per le scuole) nel Palasport di Andria. Un musical tratto dalla celebre raccolta di novelle “Le mille e una notte”, riadattato magistralmente dalla compagnia Dallaluna Music Teathre, con la direzione artistica e vocale di Michele Marmo.

Un progetto patrocinato dal Comune di Andria (con gli assessorati alla Cultura e all’Istruzione) nato dalla sinergia tra amministrazione, associazioni culturali ed imprenditori privati. Sul palco, più di trenta artisti, tra cui i bravissimi Stefano Francabandiera (nella parte di Aladdin), Roberta Dileo (la bellissima Jasmine), il genio Angelo Gaglione, Antonio Memeo (sultano, ma anche aiuto regista e assistente teatrale), Antonella Liso (nel ruolo di Jafar) e Jago, interpretato da Francesco Doronzo.

Con loro, un esercito di coristi, danzatori, attori e figuranti, provenienti dalle accademie di formazione del territorio, su tutte il l’associazione MusicAli e la Barletta Art Academy. Le coreogrfie sono state curate da Grazia Dicataldo, mentre scenografie e proiezioni digitali sono opera di Beppe Perri, con la collaborazione di Dora Martinelli, del Centro Teatro Danza. Interpreti e al tempo stesso primi destinatari di un’opera scritta originariamente secoli fa, ma capace di lanciare un messaggio sempre attuale: quello di credere nei propri sogni e di lottare per realizzarli. Al centro, una storia di amicizia e di amore, che si intreccia con le vite di due ragazzi (Aladdin e Jasmine), due mondi diversi, opposti, che finiscono per incontrarsi.

Una fiaba senza tempo, capace di incantare adulti e bambini. Tanti, tantissimi quelli che non hanno voluto perdersi questo emozionante spettacolo gratuito. A testimoniarlo, le tribune del Palasport, mervagliosamente piene in ogni ordine di posto. Un doppio successo: dell’arte (portata in scena in forme diverse da tanti giovani talenti) e dell’impegno sociale, in favore delle diverse onlus che operano nel territorio, sostenute dal libero contributo degli spettatori. Ed è stata ancora una volta la solidarietà a raccontare la favola più bella.