“Vinco io”, è l’evocativo nome scelto per un progetto di contrasto ad una delle nuove e più invasive forme di povertà: la dipendenza dal gioco d’azzardo. Una malattia che colpisce sempre più vittime e porta sul lastrico sempre più famiglie. Una malattia dei nostri tempi e che, ad Andria, avrà un luogo protetto dove poter trovare tutta l’assistenza necessaria. «All’interno dello sportello vi saranno attività di ascolto, orientamento, sostegno psicologico individuale e di gruppo ma anche attività di formazione, informazione e sensibilizzazione soprattutto nei confronti di quelle fasce deboli della società e che risultano maggiormente colpite da questo fenomeno». Hanno le idee chiare Daniela Fortunato, Assistente Sociale dello sportello e Liliana D’Avanzo psicologa di “Vinco Io”: «Si prevedono attività di sensibilizzazione con particolare attenzione alle scuole e nei centri di aggregazione giovanile, attività volte alla cultura della pedagogia del gioco ed al ritrovare dunque quello che è il senso del gioco sano».

Un vero e proprio sportello di contrasto al gioco d’azzardo, uno sportello ideato in via Pellegrino Rossi 41 ad Andria dalla cooperativa sociale Migrantesliberi, uno sportello nato anche grazie al contributo di Fondazione Megamark attraverso il bando “Orizzonti solidali”. Uno sportello che vedrà al suo interno psicologi ed assistenti sociali pronti a sostenere chi cade nella dipendenza da gioco e nelle ludopatie. La presentazione in una cerimonia semplice ma significativa e che dota la Città di Andria di uno strumento che era in capo solo alla ASL. «Un servizio nato per contrastare il fenomeno del gioco d’azzardo – ha ricordato Don Geremia Acri della Cooperativa Migrantesliberi – riporre nel gioco d’azzardo e nei vari giochi tutta la fiducia e la speranza, speranza che poi viene sempre di più disillusa. A noi, in questi mesi di formazione, sembra quasi che il gioco d’azzardo sia divenuto l’oppio creato, voluto ed alimentato, da una classe dirigente scellerata, perchè spinge la gente e chi è caduto in disgrazia per i propri bisogni, bisogni essenziali, a riporre la speranza nel gioco. Ed il Papa stesso, parlando del gioco d’azzardo, dice che questa gente illude sempre di più i disperati quella gente che è alla ricerca di risollevarsi».

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